“Un allarme destituito di ogni fondamento, dettato da ignoranza, sensazionalismo o, peggio ancora, da premeditazione a sfondo commerciale. Preconfezionare bufale è una tradizione di certa informazione teutonica come quando, anni fa, un giornale tedesco titolò ‘Alghenpest’ mentre i suoi lettori e i loro connazionali facevano beatamente il bagno sulle coste venete”. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, il quale ha respinto al mittente, bollandole come “grossolane falsità” le notizie allarmistiche sulla questione della West Nile, pubblicate da alcune testate austriache. “La realtà è ben altra – ha sostenuto Coletto –, perché il contagio è limitato ad alcune decine di casi su milioni e milioni di persone presenti in Veneto e nessuno di questi è riconducibile con certezza a un periodo di presenza sulle spiagge. La scienza spiega che nell’80% dei casi il virus è asintomatico, nel 20% provoca una febbricola e che solo nello 0,1% evolve nella più pericolosa forma neuroinvasiva che, in persone con patologie pregresse e basse difese immunitarie, può portare al decesso. Da giugno teniamo sotto controllo il fenomeno con campionamenti continui, attraverso una stretta collaborazione tra Ullss e Comuni e disinfestazioni straordinarie a cura degli enti locali di molte località. Inoltre, gli ospedali sono perfettamente attrezzati e garantiscono diagnosi immediate e cure efficaci. Le bugie di oe24.at. o Tiroler Tageszeitung tali sono e tali restano”, ha concluso l’ass.Coletto. Secondo il Gazzettino (con photo, su operazioni disinfestazione all’aperto contro la eventuale presenza della zanzara culex) c’è psicosi su West Nile; a Jesolo si segnalano disdette negli alberghi o particolari richieste di informazioni sanitarie giungono da Germania e Austria. Al momento sono 84 i casi ufficialmente registrati di contagio umano dal virus della febbre del Nilo (West Nile). Di questi 84 casi, 59 sono lievi, e hanno come effetto febbri più o meno alte e durature, e dei quali 59 ‘lievì” (con febbri) e 25 sono casi più gravi con sviluppo di encefalite. I morti, finora, sono 3. “I nostri esperti – ha spiegato al giornale Coletto – riferiscono trattarsi di una situazione particolarmente intensa rispetto agli anni scorsi, la cui virulenza potrebbe essere stata aiutata dal clima caldo e umido delle ultime settimane. Tutto, peraltro, è monitorato minuto per minuto ed è assolutamente sotto controllo, motivo per cui non è il caso di parlare di un particolare allarme”.

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