Tutti d’accordo “Venezia non deve morire” e bisogna cominciare a constrastare da subito il suo degrado, alimentato da turisti di terza serie e irrispettosi (foto) e accrescere il decoro. Ecco che per trovare nuove idee di una rinascita è stata programmata una Giornata di confronto l’11 febbraio a Cà Tron, una sede IUAV, vicino a San Stae, a Venezia, perchè c’è la volontà convidisa di istituire un Laboratorio permanente del pensiero e delle arti, che coinvolga soggetti provenienti da differenti esperienze e professioni. I promotori propongono che questo Laboratorio si chiami “Teatro è città/ Città è teatro”, e che sia un’istituzione espressa e gestita dai cittadini stessi riuniti nell’Associazione “Città consapevole”. Chi è nato o risiede a Venezia ha ben presente che la “città più bella del mondo” ha perso centomila abitanti a cominciare dal 1950, e con essi sono andate indebolendosi tradizioni e identità. Ecco che l’incontro di Cà Tron intende dare spazio a tutte le energie della città per disegnare una nuova prospettiva, per chi oggi ci vive, per chi non vorrebbe andare via, per chi intende ritornare, per chi, soprattutto i giovani, cerca opportunità per viverci, per chi vuole assumere la sfida di attivarsi con piena responsabilità, cominciando a rispettarla maggiormente, a restaurare il vecchio patrimonio immobiliare di proprietà di enti (pubblici e non) che non riescono a risanare (per scarsità di fondi) le case sfitte per poterle offrire a chi desidera, come i tanti giovani, che bramano prendere dimora a Venezia, e non da ultimo bisogna renderla più accogliente anche sul versante paesaggistico (più verde nel centro storico, maggior pulizia e rispetto del centro urbano (anche gli angoli più nascosti debbono essere ordinati e accessibili, e così talune calli oscure che di notte diventano orinatoi e di conseguenza zone maleudoranti), inoltre occorre dare incentivi ai residenti per abbellire i balconi con fiori, davvero non c’è solo il Canal Grande, a ciò vanno aggiunte iniziative per rendere tutti i parchi accoglienti e sicuri). C’è anche bisogno di una immagine più fresca e moderna, rispettosa comunque del prezioso patrimonio architettonico. Venezia ha un contenitore straordiario di palazzi storici che non ha uguali e quindi deve curare anche il versante esteriore. L’invito a partecipare alla riunione di Cà Tron è rivolto a cittadini, studenti, giovani e anziani: ciascuno deve sentirsi coinvolto per arrestare l’esodo e la massificazione turistica. Per ridare consapevolezza e centralità a Venezia, i promotori della riunione dell’11 febbraio (09.30-18.00) chiedono un larga partecipazione ai lavori per elaborare idee concrete e fattibili, per offrire seme, mezzo e pratica esemplare di come gli individui possano nel tempo della globalizzazione riassumere centralità e pienezza di vita divenendo cittadini consapevoli. Questo il programma della giornata dell’ 11 febbraio: si inizia alle 9.30, con la presentazione del progetto “La città è il teatro – il teatro è la città” nell’ambito del Laboratorio della città, promosso dal “Patto per la città consapevole”. Gli interventi sono stati affidati a: La città consapevole – Alberto Madricardo; per il teatro consapevole – Giovanni De Luigi; Immagini nella città, video – Cristiana Moldi Ravenna; Dire Venezia, rappresentare per essere – Ermanno Fugagnoli; Venire a Venezia, monologo teatrale, Poalo Puppa. Breve corso di educazione spaziale – Piero Falchetta; Un paese scopre il teatro, video – Federica Zagatti. A seguire: presentazione del progetto di associazione Città consapevole – Gilberto Brait. Alle 12.00 è programmato un dibattito e pausa fino alo 14,30. La ripresa è per l’organizzazione dei Tavoli di discussione e di programmazione del Pensare, Elaborare e Rappresentare la città. alle 16.30: Relazioni all’assemblea dei gruppi di discussione; Sintesi conclusiva a cura del Gruppo di lavoro.