Il Consorzio Venezia Nuova per la prima volta ha dato avvio alla prova generale di innanlzamento del sistema Mose che si compone di 78 dighe mobili alle 4 bocche di porto. “Questo Mose – ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte – va completato e dobbiamo fare in modo che il prossimo autunno-inverno ci sia uno strumento di salvaguardia;siamo qui per una vetifica dei lavori e non per una passerella”. Ad azionare la strumentazione dell’alza dighe e’stato lo stesso Conte. Il Mose non sara’subito opertivo ma potra’frenare la forza del mare dal prossimo inverno (novembre) con l’impiego di una parte delle paratoie.I tecnici hanno previsto che tutte le dighe potranno essere impiegate non prima di 2 anni. Il Mose necessita ancora di finanziamenti statali anche per l’ annuale manutenzone. Non c’e’ niente da festeggiare, come ha detto un parlamentare dem,sia pure nella fase finale del Mose: i costi da onorare sono sempre alti per rendere questo sistema utile per la citta’e chi in essa vi abita.E’noto che le dighe saranno attivate ogni volta che la marea sara’ eccezionale ed avranno il compito di ridurre l’invaso in laguna del 40-50% ma non di eliminate l’acqua di mare che comunque continuera’ ad allagare le parti piu’basse del centro storico. (ph arch.)

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