Venetonight (28 settembre-4 ottobre) si caratterizza per delle importanti novità. La tradizionale serata di incontro e scambio tra ricercatrici, ricercatori e la popolazione veneziana viene estesa ad una settimana, aprendo così le porte anche alle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Oltre alla durata, Ca’ Foscari introduce un tema trasversale che porterà alla luce aspetti della ricerca che non si palesano ai sensi ma che sono ugualmente significativi e con un forte impatto sulle nostre vite, sulla società e sul pianeta. Il filo conduttore scelto è “l’invisibile”, un tema sfidante per le ricercatrici e i ricercatori di Ca’ Foscari e del DVRI – il Distretto Veneziano dell’Innovazione e della Ricerca – che partecipano all’evento mostrando come l’invisibile diventa visibile nella scienza, nell’arte, nella letteratura e nella cultura. Le attività presentate indagano alcuni aspetti cruciali delle Global Challenges di Ca’ Foscari, costituite da gruppi interdisciplinari che svolgono ricerca d’avanguardia per affrontare le sfide globali del presente e del futuro. Venetonight affronterà il climate change, le relazioni inter e multiculturali, i diritti all’accessibilità per disabili, la conservazione dei beni culturali, i sistemi complessi e molti altri spunti di riflessione per tutta la cittadinanza. Il pubblico verrà coinvolto in modo attivo e partecipativo, accompagnato nella visita delle installazioni da mediatori culturali e dalle Young Voices, gli studenti ambasciatori di Science Gallery Venice. Tornano, anche quest’anno, le attività proposte dal centro Europe Direct del Comune di Venezia, grazie alle quali i bambini potranno sentirsi appieno giovani cittadini europei. Venetonight è un evento in collaborazione con Science Gallery Venice.
Dunque da quali pericoli ‘invisibili’ la ricerca ci può salvare? Si comincia dai Pericoli, uno dei quattro temi – insieme a Mondi, Forze e Barriere – che quest’anno animano Venetonight ‘invisibile’. Quali sono, come ci possiamo difendere ma soprattutto come la ricerca ci può aiutare? Il web è un ottimo esempio. Prenotiamo l’hotel su Booking, gestiamo i nostri risparmi attraverso l’App della banca, affidiamo a Facebook confessioni e ricordi privati. Usiamo le nostre credenziali per collegarci a una moltitudine di siti web…ma siamo sicuri di essere sempre su quelli giusti? Il phishing, la truffa on line, è un pericolo concreto e in tema di sicurezza informatica il punto debole della catena siamo proprio noi umani. Una parte della ricerca sviluppata dal dipartimento di Scienze ambientali, informatica e Statistica, scopre gli attacchi e svela le tecniche per difendersi dagli hacker. Stefano Calzavara, ricercatore ed esperto di sicurezza informatica, diventerà a Venetonight un ‘ladro di byte’ e ci farà sperimentare una delle insidie più pericolose del web. Utilizzando credenziali usa e getta, ci sarà un collegamento tra il nostro cellulare a uno dei colossi dell’e-commerce: e-Bay. Attenzione però: siamo davvero su e-Bay o siamo capitati su un sito ‘esca’, che può rubare le nostre credenziali (e il nostro numero di carta di credito?). Saremo così accorti da capire il trucco? Mettiamoci alla prova. Per ora abbiamo un unico suggerimento: verificare bene il nome del dominio, le insidie si possono nascondere lì dentro. Sempre in ambito web, grazie all’attività proposta da Marco Squarcina, potremo scoprire i ‘punti deboli’ dei siti sui quali navighiamo tutti i giorni, porte d’ingresso che gli hacker possono usare per rubare i nostri dati. Pericoli invisibili sono anche attorno a noi, nell’ambiente dove viviamo. Per la prima volta vedremo con i nostri occhi i pezzettini microscopici di plastica che invadono le nostre spiagge. Un’enorme massa invisibile ma molto pericolosa (‘Nascondino’ del ricercatore Giulio Pojana del dipartimento di Filosofia e Beni Culturali). C’è pure da sperimentare la vulnerabilità del nostro Pianeta, attraverso gli effetti diretti sulla nostra quotidianità dovuti alla fusione dei ghiacciai (Francois Burgay e Fabrizio de Blasi, del dipartimento di Economia). E capiremo che i nostri gesti, seppur piccoli, possono ridurre i rischi. Info al sito www.unive.it/venetonight
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