Nel terzo trimestre 2016, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato un incremento del +2% (era +3% nel trimestre precedente) ed anche la variazione congiunturale destagionalizzata ha confermato una crescita del +0,6% (era +1,5% nel trimestre precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere Veneto è stata effettuata su un campione di 1.795 imprese con almeno 5 addetti (www.venetocongiuntura.it). “Da undici trimestri la nostra industria sembra essersi ristabilita e consolidata sulla scia di variazioni positive attribuibili soprattutto alla produzione delle micro e piccole imprese venete, che si stanno rafforzando sempre di più sui mercati internazionali – commenta Giuseppe Fedalto, presidente di Unioncamere Veneto -. L’apporto dei “piccoli” si tocca anche nell’occupazione, dove svolgono un ruolo trainante anche se quella del lavoro è l’unica previsione che sembra minare la fiducia degli imprenditori”. Sotto il profilo dimensionale l’indicatore ha mostrato la performance migliore nelle micro imprese (5-9 addetti) con un aumento del +2,5%; seguono le imprese di maggiori dimensioni (50 addetti e più) e le piccole imprese (10-49 addetti) con crescite del +2% e +1,9%. A livello settoriale, tra i 12 settori oggetto di analisi, la tendenza è positiva per tutti ad eccezione del marmo, vetro e ceramica (-0,5%) e del tessile, abbigliamento e calzature (-0,3%). Al vertice della classifica si trovano i comparti della carta e stampa (+4,4%), del legno e mobile (+3,6%) e della gomma e plastica (3,5%). Nel terzo trimestre 2016 diminuisce però la quota di imprese che registrano incrementi dei livelli produttivi (45% contro il 49% del trimestre precedente), ma aumenta la quota di quelle che dichiarazioni variazioni negative della produzione (31% contro il 29% del trimestre precedente). Il tasso di utilizzo degli impianti è risultato stabile attestandosi a 74,6% rispetto al 74,7% precedente. I valori massimi riguardano metalli e prodotti in metallo (74,6%) ed alimentare (73,2%). Il livello di giacenze dei prodotti finiti è ritenuto adeguato dal 51,3% delle imprese industriali, mentre per l’8,2% le giacenze sono in esubero e il 33% non tiene giacenze. Per quanto riguarda iIl fatturato totale esso ha segnato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+1,3%), in diminuzione con quella del trimestre precedente (+2,6%). La performance migliore a livello dimensionale ha riguardato sempre le micro imprese (+1,6%), seguite dalle piccole (+1,4%) e dalle medio-grandi (+1,3%). Tra i settori spiccano legno e mobile (+4%) ed alimentare, bevande e tabacco (+3,3%), mentre segnano una variazione negativa il comparto del tessile, abbigliamento e calzature (-3,5%) e del marmo, vetro e ceramica (-0,8%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile sia all’andamento positivo delle vendite all’estero con un +0,9% dove spicca la crescita delle micro imprese (+4,2%), sia alla tenuta delle vendite nel mercato interno col +1,6% (+2% precedente). Il fatturato estero è risultato ancora positivo in particolare per le grandi imprese (+4,3%) e i settori mezzi di trasporto (+6,8%), carta e stampa e marmo, vetro e non metalliferi (entrambi +5,7%). A incidere sul fatturato interno sono soprattutto le medio-grandi (+2,5%) e le micro (+1,4%) imprese e i settori legno e mobile (+4,2%) ed apparecchi meccanici (+4,1%9. Performance positiva (+1,3%) per gli ordinativi, in calo rispetto a quella precedente (+3,3%). A livello dimensionale sono risultate migliori le micro imprese (+2,2%), seguite dalle piccole (+1,7%) e medio-grandi (+0,9%). Fra i settori brillano ancora una volta i mezzi di trasporto (+4,2%), negativa di nuovo la variazione del tessile, abbigliamento e calzature (-3,4%). In crescita l’andamento degli ordinativi dal mercato interno con un +1,1% (era +3,4% nel trimestre precedente) con variazioni positive soprattutto per le piccole imprese (+2,2% le micro, +1,2% le piccole), mentre a livello settoriale le performance migliori le mettono a segno i mezzi di trasporto (+5,1%) e del legno e mobile (+3,3%). Gli ordinativi esteri hanno segnato un aumento (+1,5%) rispetto al +3,1% dello scorso trimestre, trainato ancora una volta dalle piccole (+2,7%) e micro imprese (+2,3%). A livello settoriale a spiccare sono metalli e prodotti in metallo (+5,3%), alimentare, bevande e tabacco (+4,8%) e i mezzi di trasporto (+3,6%). Variazione negativa invece i comparti del marmo vetro e ceramica (-3,4%) e del tessile, abbigliamento e calzature (-3,2%). Nelle imprese manifatturiere l’occupazione ha registrato un lieve aumento del +1,7%, in linea col +1% precedente. La dinamica è ascrivibile in primis alle micro (+1,8%) e piccole (+1,7%) imprese. Sotto il profilo settoriale la miglior variazione ha riguardato ancora marmo-vetro e ceramica (+3,4%) e macchine ed apparecchi meccanici (2%). Quali previsioni?
Dopo un trimestre negativo, tornano positive le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo relativo alla produzione si attesta a +1,8 punti percentuali rispetto al -7,2 p.p. precedente. In aumento anche le attese per gli ordini esteri (+11,5 p.p. rispetto al +2,6 p.p. precedente) e fatturato (+4,7). Anche gli ordini interni segnano un +0,2 p.p. (erano -9 p.p.). Rimangono invece negative le aspettative per l’occupazione che si discostano di 0,2 rispetto allo scorso trimestre (-2,5).