Il Consorzio Viveracqua è un caso di imprenditoria pubblica di cui nessuno parla, una vera rete fatta di eccellenze, come la finanziaria regionale Veneto Sviluppo e il Fondo pensione Solidarietà Veneto, ognuno con le sue peculiarità di intervento e capacità di creare un indotto positivo nell’economia dei veneti. Realtà diverse ma similari negli obiettivi di ‘bene pubblico’, capaci di rendere più efficienti i servizi alle persone, di rigenerare il sistema imprenditoriale post-crisi e di creare solide aspettative per il futuro pensionistico dei lavoratori. È un modello virtuoso di cui siamo fieri, che per molti aspetti ci vede antesignani in Italia e che è più riconosciuto e praticato all’estero che da noi. È quanto ha affermato l’assessore al lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, intervenendo, al Parco Scientifico Tecnologico Vega di Marghera, alla presentazione dei risultati ottenuti dai progetti e dai piani di investimento dei soci di Viveracqua scarl, il consorzio che unisce dal 2011 la quasi totalità dei gestori del servizio idrico integrato in Veneto. Il Consorzio raggruppa 14 realtà pubbliche in house che rappresentano 530 Comuni di tutte le province venete, con un fatturato 2015 pari a 680 milioni di euro e un’utenza che supera i 4,2 milioni di abitanti. Sorto per creare una stabile collaborazione e dare risposte congiunte ai bisogni comuni delle singole consorziate, in primis come centrale continuativa di committenza, Viveracqua è presto evoluto in strumento per contenere i costi di gestione del servizio, potenziare la produttività del personale, e sviluppare progetti di ricerca e innovazione, in particolar modo ricercando strumenti di finanziamento innovativi, che permettessero di intervenire sulle opere legate al ciclo dell’acqua in Veneto: acquedotti, fognature e depuratori. Viveracqua è ora un sistema di rete tra aziende pubbliche capace di creare economie di scopo e di scala del valore di diversi milioni di euro, efficace propulsore anche nel rilancio e nella ripresa socio-economica del Veneto. Nel biennio 2014-2015 il Consorzio ha totalizzato 296 mln euro di investimenti che hanno permesso la realizzazione e il completamento di opere in 410 cantieri, la costruzione e l’adeguamento di 260 km di rete d’acquedotto e la posa in opera di 270 km di fognature, consentendo un aumento di capacità depurativa che ha coinvolto 530.000 abitanti nel territorio regionale. “Modello” virtuoso a livello nazionale, il Consorzio Viveracqua si è aggiudicato in questi giorni, in partnership con altri 6 operatori di 4 Paesi europei, unico progetto approvato in Europa, un finanziamento di complessivi 4 milioni di euro per individuare un innovativo sistema di “contatore intelligente” per l’utenza. La capacità di intercettare gli investimenti europei è un punto di forza del Consorzio e dei soci che, per i piani di intervento e modernizzazione della rete del servizio idrico integrato in Veneto, si sono aggiudicati dal 2014 ad oggi circa 252 mln di euro di finanziamento dalla Banca Europea degli Investimenti, pari al 30% dei quasi 903 mln euro siglati dalla BEI in operazioni di finanziamento ai gestori del servizio idrico nazionale. “La capacità di generare ricadute occupazionali dirette e indirette e per l’indotto permette di considerare “vincente” l’esperienza del Consorzio Viveracqua per l’economia reale veneta”, ha sottolineato Donazzan. Viveracqua ha favorito l’impiego di 4960 occupati (1413 diretti e 3547 fra indiretti e indotto) con una ricaduta significativa sul PIL regionale. Fino al 30% degli investimenti effettuati è stato assorbito dai costi di manodopera diretta, compresa la remunerazione dei professionisti impiegati nelle fasi di progettazione e collaudo, a cui si aggiunge quella indiretta per le forniture di materiali e tecnologie e l’entrata in esercizio delle opere. Le aziende coinvolte e attivate in questo percorso (oltre 800, di cui l’85% venete) hanno beneficiato di commesse per un importo medio di oltre 93 mila euro. “Abbiamo in programma altri 516 milioni di investimenti per il triennio 2016/2018 – ha annunciato Fabio Trolese, presidente del Consorzio Viveracqua – e stiamo aprendo altri 1200 cantieri, portando così il totale degli impieghi in Veneto a oltre 800 milioni in cinque anni. Ci aspettiamo di incrementare ancora le committenze pluriennali a favore dell’imprenditoria e dei lavoratori del territorio, producendo contemporaneamente, con interventi e manufatti di alto livello tecnologico, un grande beneficio ambientale ed economico per il Veneto”.