Il Consiglio regionale del Veneto ha votato (30 a favore, 13  contrari e 2 astenuti) una serie di emendamenti relativi all’articolato del Progetto di Legge Statale per l’istituzione del Servizio Militare o Civile obbligatorio, tra cui quello che toglie la base regionale in ordine alla prestazione del servizio, in quanto contraria ai dettami costituzionali.  Tra gli interventi che si sono succeduti in aula, Cristina Guarda (AMP): “Non dobbiamo mortificare, con l’imposizione dell’obbligatorietà del servizio civile, la libera scelta dei giovani, che vogliono  offrire il proprio tempo e il proprio talento per lo sviluppo della società”. L’Assessore Corazzari “In base anche alla mia esperienza personale, prestare il servizio militare o civile abitua al rispetto e alla condivisione delle regole, favorendo al contempo il corretto sviluppo della personalità dei giovani”. Piero Ruzzante (LeU): “Un modello di difesa su base regionale è incostituzionale. Resto contrario all’obbligatorietà, sia che riguardi la Protezione Civile, il servizio civile o quello militare, in quanto è legata a una mentalità coercitiva sbagliata e ormai vetusta. In questa proposta normativa manca un elemento fondamentale, la previsione di una retribuzione per i giovani. E poi, non vedo perché non estendere il provvedimento anche ai cittadini extracomunitari che vivono e lavorano in Italia. Questa proposta presenterebbe, comunque, altri connotati se prevedesse anche la possibilità di momenti formativi per i giovani nel periodo di leva o servizio obbligatorio. Chiedo il ripristino della legge sull’obiezione di coscienza perché non posso essere obbligato a servire la patria con l’uso delle armi”. Graziano Azzalin (PD): “La vicenda della candidatura alle Olimpiadi del 2026 è emblematica: come è possibile, in assenza di condivisione politica, portare questa proposta normativa all’esame del Parlamento?”. Antonio Guadagnini (Siamo Veneto): “Sono contrario alla leva obbligatoria in quanto uno Stato liberale non può imporre obblighi ai propri cittadini. Ma se si trattasse di votare un servizio militare o civile regionale, in modo che l’alzabandiera si potesse fare con l’inno veneto e il gonfalone di San Marco, allora sarei in difficoltà e la cosa inizierebbe a farsi interessante”. Claudio Sinigaglia (PD): “Mai si potrà impostare un modello di difesa su base regionale. Come si farebbe a organizzarlo? Se, ad esempio, il 30% dei ragazzi sceglie il servizio militare, a fronte del 50% dell’anno prima, a livello nazionale sarebbe più facile risolvere gli inevitabili problemi logistici che ne deriverebbero, come spalmare i giovani tra le caserme libere. Il compito del servizio militare è quello di insegnare a sparare, non certo quello di educare e far crescere i giovani; la sicurezza e la difesa militare ora sono cibernetiche e si fanno in altri modi, altro che servizio militare obbligatorio. Propongo di spostare al 2031 l’entrata in vigore della legge per maturare una giusta riflessione. Il Servizio Civile volontario ci sembra la risposta più appropriata da offrire agli Alpini”. Massimo Giorgetti (FI): “La Minoranza fa solo una manovra ostruzionistica, mentre noi siamo favorevoli a emendamenti migliorativi della proposta normativa. In quest’ottica, fermo restando l’obbligatorietà del servizio militare o civile, in coerenza con il titolo della Legge, appoggiamo la scelta tra tre opzioni, sempre obbligatorie: protezione civile, difesa militare o servizio civile”. Erika Baldin (M5S): “Con il mio emendamento, volevo ricomprendere, oltre alla Protezione Civile e alla Difesa, alcuni settori, individuati con sentenza della Corte Costituzionale, facendo riferimento all’art 52 della Costituzione, che richiamano al servizio civile universale. Il servizio civile deve coinvolgere gli enti e associazioni senza scopo di lucro, con finalità istituzionali, che lavorano sul territorio”. Maurizio Conte (Veneto per l’Autonomia): “Propongo di cambiare il termine obbligatorio, previsto tra i 18 e i 28 anni, estendendolo a tutti i maggiorenni fino ai 45 anni, in modo da consentire a quanti non hanno ancora prestato la leva obbligatoria di adempiere a questo obbligo”. L’Assessore Lanzarin “Ci siamo impegnati a trovare più fondi, ma oggi ipotizzare cifre e stanziamenti è prematuro. Condividiamo piuttosto i principi portanti di questa legge”.

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