L’incontro, promosso nell’ambito del congresso internazionale “Revisiting narrow-line Seyfert 1 galaxies and their place in the Universe“, si propone – all’ Auditorium dell’Orto Botanico di Prato della Valle il 12 aprile (h 18.00) – come uno spunto di riflessione sul  bilancio di genere nella scienza e nelle istituzioni scientifiche e costituisce una sessione speciale del congresso dedicata a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo proprio all’Università di Padova (foto). L’incontro, 340 anni dopo la sua laurea in filosofia, nel 1678, si vuole rendere omaggio alla sua figura, diventata oggi anche simbolo di emancipazione femminile, come recita una nota pubblicata sul giornale Il Bo dell’ateneo. Dopo il saluto di Rosa Nardelli, presidente del Comitato unico di garanzia dell’Università di Padova, Silvana Badaloni (Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, Università di Padova) parla al pubblico del rapporto fra donne e scienza all’Università di Padova; in questo contesto, la professoressa illustra alcuni risultati del Bilancio di genere 2016 dell’Università di Padova, che descrive, analizza e valuta le scelte politiche e gli impegni finanziari dell’Ateneo dal punto di vista del genere, mettendo in luce alcune importanti criticità. Silvana Badaloni è coordinatrice dell’Osservatorio di Ateneo per le pari opportunità e ha fatto parte del Comitato di Ateneo che ha elaborato il Bilancio di genere 2016. Fa parte del Consiglio delle responsabili dell’Associazione Donne e Scienza. A seguire, Patrizia Caraveo (Istituto Nazionale di Astrofisica) approfondisce il tema delle donne nell’astrofisica italiana. Le donne, infatti, sono ancora poche nelle discipline scientifiche sia per condizionamenti culturali sia per mancanza di un adeguato numero di “modelle” di ruolo alle quali ispirarsi. Caraveo è annoverata tra le 100 donne che hanno contribuito ad abbattere gli stereotipi di genere con le loro scelte e con le loro azioni nel progetto editoriale di Donne come noi. Cento storie di italiane che hanno fatto cose eccezionali, frutto di una collaborazione tra Sperling & Kupfer e Donna Moderna (2018).

 

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