In occasione del finissage della mostra “The Gifts of Venice to Sergej Paradjanov”, VeniceArtFactory, insieme al Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena hanno promosso un incontro per ricordare la figura dell’intellettuale e regista Sergej Paradjanov (noto come il Fellini armeno), che ha ispirato il progetto espositivo di Tatiana Daniliyants. Ospitato presso la Biblioteca Zenobiana del Temanza (corte Zappa), sede del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, la riunione culturale ha preso avvio con i saluti del direttore Minas Lourian e Francesca Giubilei (curatrice e direttrice dello spazio espositivo VeniceInaBottle e VeniceArtfactory). E’ seguita la proiezione del film “Il Colore del Melograno” (Sayat-Nova); poi, interventi di Tatiana Daniliyants (artista, regista, poeta ed autrice della mostra)), del critico cinematografico veneziano Roberto Ellero e di Paola Mildonian (docente di letterature comparate, autrice di numerosi studi sulle relazioni linguistiche e letterarie tra Oriente e Occidente e traduttrice del Canzoniere armeno di Sayat-Nova). Il giorno 27 novembre presso lo spazio espositivo VeniceinaBottle si concluderà ufficialmente il lungo itinerario percorso dalla mostra personale di Tatiana Daniliyants “The Gifts of Venice to Sergej Paradjanov”. Il film “Il Colore del Melograno” (Sayat-Nova) è la biografia di Sayat Nova, poeta armeno del XVIII secolo. La sua vita non è raccontata in maniera tradizionale, bensì attraverso dei tableaux che ne rievocano in maniera metaforica e surreale le varie fasi: ricordi, illuminazioni metafisiche, pantomime, simboli religiosi del folklore caucasico. A cavallo tra l’arte dell’occidente cristiano e quella dell’oriente islamico. Il film fu bandito dall’Urss, e costò al visionario regista sette anni di prigionia, ma segnò il film di poesia per sempre. La mostra di Tatiana Daniliyants dal titolo “The Gifts of Venice to Sergej Paradjanov” è visitabile dal 27 novembre a partire dalle ore 17.00, presso Veniceinabottle, Castello 1794. La mostra comprende un’opera composita con vetro di Murano e tessuti veneziani Bevilacqua, un video con interviste a veneziani di origine armena che ricordano i loro incontri con Paradjanov (Levon Zekiyan e Baykar Sivalziyan) e alcuni collage fotografici tematici dove l’artista fa chiara menzione dell’approccio sperimentale all’arte di Paradjanov, miscelando tecniche e materiali differenti. La mostra è stata presentata anche al Museo d’Arte Moderna a Yerevan, in Armenia (2014), al Museo Statale di Architettura intitolato a Schusev a Mosca (2015), al Museo Statale di Belle Arti di Ekaterinburg e al Museo di Storia Nazionale presso la capitale della Georgia, Tbilisi.