Imparare a degustare un buon vino guidati passo passo da esperti enologi, apprezzando alcune ottime annate e sostenendo la ricerca sulle malattie oculari. E’ “Un brindisi per la ricerca”, la proposta lanciata per sabato 14 marzo alle ore 18.30, e replica il 21 marzo, da Il Bacaro Veneto, il raffinato locale di Piazza Ferretto sopra l’Antica Drogheria Caberlotto, che nell’ambito dei suoi appuntamenti enogastronomici questa volta ha scelto di proporre una degustazione di Vini Maculan accompagnando le piacevoli sensazioni dell’esperienza vinicola al sostegno di una causa importante: la ricerca portata avanti da Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus, Centro di riferimento regionale per i trapianti di cornea e Centro Ricerche sulle cellule staminali oculari. Con una donazione di 10 euro a sostegno della ricerca sarà possibile degustare, con l’accompagnamento di un piccolo buffet messo a disposizione dal Bacaro Veneto, una verticale di Vino Santalucia, tre annate cioè di un pregiato vino unico e fuori commercio, selezionato da una serie di Merlot e Cabernet ricavati e prodotti dai vigneti vicentini della Cantina Maculan di Breganze, all’unico scopo di sostenere la ricerca sulle malattie oculari. Il Vino Santalucia, già ospitato e presentato presso il noto ristorante stellato Le Calandre insieme allo chef Massimiliano Alajmo, potrà essere degustato sotto la guida degli enologi della Confraternita della Vite e del Vino del Veneto Orientale e del Friuli Venezia Giulia, l’associazione di sostenitori e amanti del vino che ha come scopo quello di onorare la vitivinicoltura e l’arte della cucina, specialmente quella locale del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. “Ringraziamo fin d’ora Lorenzo Michielan con l’Antica Drogheria Caberlotto e la Confraternita della Vite e del Vino per aver scelto di ospitarci con questa bella iniziativa, un’ottima occasione per trascorrere un aperitivo diverso dal solito e solidale – afferma Diego Ponzin, direttore di Fondazione Banca degli Occhi – i fondi raccolti dal progetto Santalucia ci permetteranno di progredire nella ricerca in vari settori, dalle nuove tecniche di trapianto ai progetti che riguardano alcune patologie rare e genetiche dell’occhio purtroppo molto gravi e invalidanti come l’Aniridia e la Sindrome EEC, che insorgono nei bambini fin dalla nascita”.