Non bastano alle casse comunali di Venezia i trenta milioni all’anno prodotti dal gettito della tassa di soggiorno riscossa dai pernottamenti negli alberghi. Dal 2018 sono state fissate nuove entrate per un milione di euro dal ritocco della tassa di soggiorno proprozionale per coloro che soggiornano in dimore storiche, ville e palazzi, locazioni turistiche e altre unità immobiliari non classificate. La somma prevista sarà destinata a supportare i costi del turismo, senza gravare sulla cittadinanza. E’ stato stabilito, con delibera della giunta comunale, che l’imposta di soggiorno per appartamenti e abitazioni (le cosiddette locazioni brevi) non sarà più di 1,5 euro fissa, ma sarà aumentata ad una quota variabile che va dai 2 ai 5 euro, a seconda della classificazione dell’appartamento. Dal 2018, questi immobili saranno raggruppati in tre categorie ad ognuna delle quali corrisponderà una tariffa. Nel primo gruppo saranno inseriti gli immobili di tipo signorile, le ville e i palazzi storici (categoria catastale A/1; A/8; A9) che saranno soggetti ad un’imposta di soggiorno a notte pari a 5 euro, nel secondo gruppo ci saranno quelli di tipo civile, gli immobili rurali, i villini e gli alloggi tipici (categoria catastale A/2; A/3;A/6;A/7;A/11) con una tariffa di 3 euro a notte e infine il terzo gruppo, quelli di tipo popolare e ultrapopolare con categoria catastale A/4; A/5 con una tariffa di 2 euro a notte. era dela giunta comunale. “L’ Amministrazione comunale – ha detto l’assessore Michele Zuin – ha deciso di adeguare il sistema di calcolo dell’imposta di soggiorno inserendo, anche nell’ambito delle affittanze turistiche, un sistema di proporzionalità che già esiste per i pernottamenti negli alberghi. Una decisione che la Giunta ha preso attuando quanto esattamente scritto a pagina 98 del “Progetto di Governance territoriale del turismo a Venezia”, il documento redatto con l’apporto di tutta la struttura organizzativa dell’Ente e accolto favorevolmente sia dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sia dall’Unesco. Si ottiene in questo modo una migliore equità fiscale, collegando l’entità dell’imposta per il turista alla qualità e tipologia di immobile utilizzato per il pernottamento. Naturalmente – ha precisato Zuin – rimangono in vigore le riduzioni collegate a particolari situazioni soggettive del turista, alla zona territoriale dove è collocata l’abitazione e al periodo: alta o bassa stagione. Inoltre, la nuova formulazione dell’imposta viene applicata solo agli appartamenti in locazione a turisti e non coinvolge in alcun modo gli alberghi e le altre strutture turistiche ricettive che, già dalla prima applicazione della tassa di soggiorno nel 2011, utilizzano un sistema tariffario proporzionato alla qualità della struttura e quindi al costo del pernottamento. Secondo la stima del Comune di Venezia il nuovo mln di euro sarà utilizzato per il mantenimento del decoro della città e gestire meglio il costo del nuovo contingente di vigili che saranno comandati a presiedere il centro storico.