Veneto e Friuli Venezia Giulia concordano che le spiagge dei due litorali debbano trovare le forze per presentarsi all’estero e non solo sotto un unico brand ispirato all’area geografica di appartenenza: l’Alto Adriatico. Idea che ha trovato spazio e condivisione tra istituzioni e operatori economici presenti a Bibione (Venezia) al convegno organizzato da Bibione Live – Consorzio di Promozione Turistica, durante il quale sono stati presentati anche i dati emersi dalla ricerca di mercato Bibione Tourism Survey. Ai lavori sono intervenuti il vicepresidente veneto Gianluca Forcolin e quello del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello. “Come Regione – ha dichiarato Forcolin – siamo pronti a promuovere il brand “Alto Adriatico”. Ma bisogna vincere i campanilismi e, soprattutto, serve saper fare rete con le strutture dell’industria del turismo. La necessità è dare risposte, in particolare sul fronte dei trasporti. Il Veneto è una regione che investe molto nell’industria del turismo grazie ad un impegno, fino al 2020, di oltre 65 milioni di euro di compartecipazione ai fondi europei, buona parte dei quali reinvestita in turismo. Ben venga quindi un rapporto di collaborazione con il Friuli Venezia Giulia”. Sergio Bolzonello, è intervenuto a Bibione alla presentazione dell’indagine ‘Bibione tourism survey’, una ricerca sulle necessità, le abitudini, la percezione delle prerogative e qualità, da parte dei turisti austriaci e tedeschi, rispetto alle realtà balneari dell’Alto Adriatico. Bolzonello nel prendere la parola nell’ambito della tavola rotonda ‘Spiagge dell’alto Adriatico, conoscere il turista per crescere’, ha sostenuto che per accrescere l’attrattività dell’offerta turistica di area vasta, in particolare quella dell’Alto Adriatico e del Friuli Venezia Giulia, occorre pensare a un grande piano industriale, che tenga conto dei diversi elementi destinati a influire sulle scelte dei turisti. Elementi, tra i quali particolare attenzione deve essere posta alle infrastrutture, alla rete di collegamenti viari, ferroviari, aeroportuali, assieme ai percorsi sul territorio, compresi quelli ciclabili e quelli pedonali. Si tratta di fattori che nel complesso possono rappresentare un potere attrattivo importante dell’offerta turistica di area vasta, in particolare per l’Alto Adriatico e il Friuli Venezia Giulia. Ma che, soprattutto, ha soggiunto il vicepresidente, sono essenziali per la eventuale realizzazione di un grande progetto industriale, volto al rilancio del turismo dell’intero arco costiero dell’Alto Adriatico. Bolzonello s’è detto disponibile a collaborare per obiettivi comuni di lunga portata, ed ha sostenuto che il turismo deve essere considerato come una grande realtà industriale, in quanto continua a trainare, nonostante il periodo congiunturale non sia ancora del tutto favorevole. Egli ha posto in evidenza che per il rilancio del turismo adriatico occorre predisporre un grande piano industriale, in quanto la crescita del settore turistico non potrà avvenire senza la contestuale crescita dei servizi, delle infrastrutture, delle professionalità, della rete dei collegamenti di accesso e di avvicinamento alle nostre realtà balneari.

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