La promozione turistica di una o più località che hanno scelto di consorziarsi per poter avere ritorni d’immagine vasta è la scelta, non è la sola nel Veneto, dei comuni del Camposampierese (Padova) che hanno promosso due pubblicazioni sul tempo dei mulini di Valeria Martellozzo e di Vittorio Riondato sul mondo fantastico di Valle Agredo che è di fatto lo snodo naturale di un nuovo turismo sostenibile nel Veneto orientale. Come  è detto nell’introduzione, è una valle senza monti, laboratorio di idee e valori, scrignio d’arte e sapori. E con la realizzazione della ciclopedonale Treviso-Ostiglia c’è stata la riscoperta del territorio da parte della gente locale e di tanti visitatori, cicloturisti, podisti. Trattando dei mulini ad acqua, è detto che la loro funzione era importante per la macina dei cereali ma era anche luogo di incontro per il piccolo commercio: in altre parole, il mugnaio, con l’oste ed il parroco, è stato per lungo tempo uno dei personaggi di riferimento della vita dell’intero borgo o villaggio. Il mugnaio ha avuto da svolgere sempre impegni faticosi per l’approvvigionamento del grano, con l’ausilio di asini e muli, ma aveva anche un mestiere redditizio, maggormente quando ne diventava il proprietario, perchè al mulino andavano tutti, signori e contadini di modeste possibilità: la comune esigenza è sempre stata quella di provvedere al cibo, una volta che i cereali erano diventati farina. Lungo i principali corsi d’acqua hanno operato per secoli i mulini. Ad esempio, la Tergola era noto come il fiume dei cento mulini, poi altri lungo il Vandura, Marzenego e il Muson. A Piombino e Trebaseleghe i mulini operavano lungo il Dese e le cronache attinte e oggetto della pubblicazione indicano che questi manufatti erano molto attivi giornalmente e macinavano grandi quantità di grani. Lo scopo delle due pubblicazioni, come detto, è stato quello di mettere in evidenza le antiche tradizioni contadine e innescare, tra il pubblico padovano, veneto e foresto, quelle curiosità che portano al turismo sostenibile e alla ricerca del tempo perduto, di storie lontane di sacrifici e di gioie e di isole fluviali: un territorio va visitato con occhi nuovi.

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