Il turismo religioso, tradizionalmente un mercato molto forte in Italia, è in pieno sviluppo nell’area balcanica, come ha confermato a Napoli, nell’ambito della Borsa Mediterranea del turismo, Valentina Della Corte, professore associato di economia all’Università degli studi Federico II: “il pellegrino – ha detto – contribuisce alla destagionalizzazione delle destinazioni”. Dai dati e statistiche oggetto di una tavola rotonda si è avuta una netta conferma: il turismo religioso non conosce crisi. Ma altri importanti dati sono stati forniti dal direttore dell’aeroporto di Mostar, Marin Raspudic, nel corso dei lavori su “I viaggi della fede nella rinascita dei Balcani”. Egli ha detto che c’è un flusso di oltre 90 mila passeggeri che potrebbero superare i 110 mila entro il 2016, con l’Italia ai primi posti. Da Raspudic si è appreso che in Bosnia Erzegovina, grazie soprattutto alla devozione per la Madonna di Medjugorje, il settore è in grande ascesa: “sono dati fino a poco tempo fa impensabili e l’Italia, in questo contesto, costituisce una delle nazioni con più rilevanza in termini di turismo offerto grazie ai voli diretti effettuati dagli aeroporti di Napoli e Bari per Mostar, ha sostenuto Raspudic. Mèta principale è Medjugorje che per la sua spiritualità è oggi punto di riferimento per il pellegrinaggio dell’est Europa, seguita immediatamente da località vacanziere e naturalistiche. “Il turismo religioso – ha spiegato a sua volta Igor Asciutto, direttore commerciale del Tour Operator specializzato Balkan Express – è un fenomeno in grande espansione che ogni anno porta in Italia 3,5 milioni di euro e oltre 5 milioni e mezzo di presenze annuali. I viaggi per motivi religiosi costituiscono il 2,1% del totale, con un incremento pari al 48,5%; assorbendo il 5% del fatturato del comparto. Come è stato sostentuto da altri relatori l’obiettivo deve essere quello di innovare l’offerta culturale e migliorare continuamente i servizi e l’upgrading della ricettività. La principale motivazione è la visita di luoghi religiosi (santuari, chiese, abbazie e luoghi di culto) non solo per la sacralità del luogo, ma anche per la bellezza culturale ed artistica.