Come in tanta parte d’Italia, anche in molte città del Veneto si respira aria di storia. Spesso sono visibili vestigia medioevali, reperti di un passato glorioso e fiero, segnato dalle lotte tra i Signori del tempo. Agli inizi del ‘500 le floride città venete si dotarono di mura a difesa dagli attacchi dei nemici, così ancor oggi possiamo toccare con mano questo nostro passato in quanto la maggior parte delle città murate del Veneto è perfettamente conservata. Cominciando dalla provincia di Verona, si può visitare Soave, una città murata di grande fascino, un centro che vive un presente molto attivo fra viticoltura, turismo e industria. Si possono vedere le mura scaligere, con ben ventiquattro torri merlate, il castello, la sala del Corpo di Guardia e gli appartamenti dei Signori. Ma le mura meglio conservate del Veneto sono quelle di Cittadella (foto), un anello pressoché intatto che è possibile percorrere a piedi grazie a un’imponente opera di restauro. La città è sorta nel Duecento per volere di Padova, che necessitava di un avamposto strategico per difendere i propri confini dalle città trevigiane e vicentine. È un “monumento medievale vivente”, uno dei simboli storici del Veneto. È possibile svolgere il giro della cerchia muraria, dopo aver visitato gli ambienti antichi pieni di armi e arredi d’epoca della Casa del Capitano e la Torre di Malta, che pare Ezzelino da Romano abbia adibito a terribile camera delle torture per i prigionieri. Monselice è un’altra delle città murate da visitare nel territorio padovano, sormontata dal castello che domina la città da un colle. Nel Medioevo la sua fortezza era celebre per essere inespugnabile grazie a cinque cinte murarie concentriche che proteggevano il mastio di Federico II. Oggi visitando la città si può salire fino alla Rocca, che dalla sua terrazza regala una vista unica su tutta la pianura circostante. Le mura più belle del Veneto sono probabilmente quelle di Montagnana, sempre in provincia di Padova, che vanta una cinta muraria perfettamente conservata lunga ben due km e costellata da ventiquattro torri e quattro porte. Lungo il perimetro si incontrano magnifici edifici, tra cui la “Rocca degli Alberi” del XIII secolo, con il portone in legno di rovere del tempo, e il Castello di San Zeno, oggi sede del Museo Civico. Nel Duomo si trova la “Trasfigurazione” del Veronese e l’altare maggiore con tutta probabilità opera del Sansovino. E poi Este. Testimonianze di insediamenti si hanno già a partire dall’età del ferro, ma è a partire dal primo secolo d.C. che la città divenne un grosso centro abitato, quale colonia romana. Il castello fu eretto nel 1056 per volere degli Estensi. Da vedere inoltre il Museo Nazionale Atestino, che conserva reperti di epoca Paleoveneta. In provincia di Treviso si trova Castelfranco Veneto con le sue mura del XII secolo: un quadrato con cinque torri, anche queste costruite per ragioni difensive. Le mura vennero edificate nel momento di massima tensione con Padova. La città è nota per aver dato i natali al Giorgione, uno degli artisti più importanti del XV secolo. Castelfranco conserva la famosissima Pala del Duomo, raffigurante la “Madonna con il Bambino in trono e i Ss. Francesco e Liberale”. Anche ad Asolo si trovano resti di insediamenti preistorici e rovine romane, tra cui l’acquedotto. Fu sede episcopale fino al 949 e, come altre città murate, fu contesa tra le grandi Signorie. Con la dominazione veneziana, a partire dal 1300, visse un periodo di grande splendore grazie soprattutto al mecenatismo di Caterina Cornaro che seppe creare un fiorente ambiente letterario e artistico. Vicino ad Asolo si trova Possagno, famosa per aver dato i natali ad Antonio Canova, le cui opere sono esposte nei musei più celebri del mondo. Il suo monumento funebre, detto Tempio Canoviano, è la principale attrazione di Possagno, insieme alla Gipsoteca dove si custodiscono molte riproduzioni dei suoi lavori. La stessa Treviso conserva il centro storico ancora parzialmente racchiuso dalla cinta muraria costruita nel 1509 in vista della guerra della Repubblica di Venezia contro la lega di Cambrai. Nel vicentino si trova Marostica, famosa soprattutto per la partita a scacchi che si tiene ogni due anni a settembre, quando pedine viventi in costume si sfidano nella grande piazza-scacchiera per rievocare la contesa amorosa tra i nobili Rinaldo d’Angarano e Vieri da Vallonata a causa della bella figlia del Castellano di Marostica, Lionora. La città conserva splendidi resti del suo passato medievale, i due Castelli del XIV secolo – quello Superiore sul colle Pausolino, e quello Inferiore affacciato sulla piazza – merito degli Scaligeri, e una bella cinta muraria. L’Associazione Città Murate del Veneto è nata ufficialmente nel gennaio del 1997 con il patrocinio della Regione Veneto e su iniziativa del Consiglio Regionale Veneto di Italia Nostra con lo scopo di promuovere iniziative volte alla loro conoscenza, tutela, salvaguardia, conservazione e valorizzazione. Attualmente sono trentotto i Comuni che vi aderiscono, sparsi in sei province. Per iniziativa della Regione, ed altre di editori privati, sulle città murate sono da tempo in circolazione pubblicazioni e libri di pregio, ricchi di fotografie. (ODM)