Quaranta operatori del turismo hanno dato vita alla fiera-salotto “Venezia Hotel Market 2019” allestita alla Scuola Grande S.Giovanni Evangelista. Il sistema turistico veneziano, dal 2007 al 2017, ha registrato una costante crescita, sia in termini di posti letto che di presenze, arrivando ad esprimere il suo massimo potenziale proprio nel 2017. E’ seguito un 2018 in calo, che però è stato caratterizzato dal riaffermarsi della presenza statunitense (pari al 20%), che, da sola, ha prodotto il 30-35% del fatturato turistico, stimato in circa 3 miliardi l’anno. Sono questi i dati essenziali forniti dall’Ass. Veneziana Albergatori (Ava) all’apertura dei lavori di questa fiera sui generis, piccola nelle dimensioni, ma improntata sulla qualità dei prodotti esposti. Vi hanno preso parte l’assessore comunale allo sviluppo economico e alla coesione sociale, Simone Venturini, il direttore dell’Ava, Claudio Scarpa, la vicepresidente nonché organizzatrice dell’evento, Stefania Stea, e l’assessore veneto al turismo, Federico Caner.(arch.Venezia Live). “Il sindaco Brugnaro – ha esordito Venturini, in riferimento al mercato turistico statunitense – è a Washington per inaugurare la mostra sul Tintoretto e rinsaldare i rapporti con gli Stati Uniti, puntando ad attrarre ancor più i sui visitatori. Vogliamo guardare al turismo, infatti, non solo come problema, ma come settore industriale importante per la città, per la Regione e per l’intero sistema Paese. Il turismo va affrontato come una risorsa, si deve tornare ad investire maggiormente nella comunicazione e nella programmazione, arrivando a gestirlo nel modo giusto. Il nostro obiettivo è riuscire ad attrarre turismo di qualità, pur nella consapevolezza che dal 2007 ad oggi è cambiato tutto, con l’esplosione dei voli low cost e dei grossisti on-line, con l’apertura dei nuovi mercati, ma anche con le conseguenze della cosiddetta ‘sharing economy’, che è partita con certi propositi, per diventare invece una vera e propria attività di impresa parallela”. Venturini si è poi soffermato sulle azioni intraprese dall’Amministrazione per la gestione del turismo, ammettendo però di poter fare fino ad un certo punto, laddove determinati interventi devono essere intrapresi a livello nazionale. “Abbiamo bloccato la possibilità di trasformare automaticamente in albergo qualsiasi palazzo – ha spiegato – per avere voce in capitolo; siamo impegnati al massimo nella lotta al sommerso, come dimostrano i dati sulle sanzioni comminate e i controlli eseguiti dalla Polizia locale, che abbiamo voluto potenziare anche per questo. Facciamo quello che possiamo, come Comune, per controllare anche le locazioni turistiche, cercando così di arginarne la proliferazione indiscriminata, ma quest’azione richiede l’intervento del Parlamento. Infine, stiamo rafforzando la qualità dell’offerta con mostre di alto livello e con gli eventi della Biennale. Abbiamo inoltre deciso di puntare sul Salone nautico, con cui vogliamo attrarre il popolo del mare, ossia una fascia alta di turismo che finora la città non è riuscita ad intercettare, ed incentivare il lavoro legato al settore, che fa parte della storia stessa della città”.
Sul contributo d’accesso ha chiarito: “lo vediamo come un incentivo economico e concettuale perché da un lato copre almeno in parte gli extra costi derivanti dal turismo che ricadono sui cittadini di Venezia e dall’altro può spingere il visitatore giornaliero a scegliere di pernottare almeno una notte”. L’evento – come e’stato spiegato – è stato concepito come un salotto, un momento di condivisione e scambio di idee, puntando sulle eccellenze del territorio e proponendo pure workshop specifici.

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