In Veneto il turismo equestre sarà maggiormente valorizzato con una legge ad hoc; essa contiene gli elementi cardine per lo svolgimento di questa attività che registra un crescente interesse sia di appassionati, sia di aziende turistiche e agricole che intendono operare in quest’ambito. La Giunta regionale ha approvato un disegno di legge che definisce il turismo equestre come strumento di diversificazione delle attività turistiche regionali, di integrazione al reddito delle imprese agricole, di esplorazione del territorio nel rispetto della sostenibilità ambientale e della qualità del paesaggio rurale, ne promuove lo sviluppo e la diffusione e detta disposizioni, tra l’altro, per i centri ippici, le ippovie, i punti di sosta lungo i percorsi, l’ippoterapia. Il disegno di legge delinea una strategia – informa una nota di palazzo Balbi – già integrata di individuazione, definizione e tracciamento di percorsi a cavallo, realizzati sul sedime di sentieri, carreggiate, piste, vicinali ed interpoderali, argini di canali, fiumi e golene, lungo i quali operano strutture adibite al ricovero degli animali, realizzate da gestori di centri ippici, da imprese agricole e imprese agrituristiche. C’è poi l’aspetto relativo all’ippoterapia, cioè quell’insieme di interventi terapeutici e riabilitativi diretti al recupero funzionale e sociale di persone con handicap fisici, psichici e sensoriali. La Giunta ha fatto la sua proposta (ma non si conoscono le risorse destinate), comunque il provvedimento passa ora al Consiglio regionale per il suo esame e approvazione: non sono previsti i tempi.