In un documento di presentazione dei lavori del summit di Bibione sono illustrati i temi che saranno trattati (5-7 settembre). Per ogni tema, c’è un tavolo di discussione composto da un rappresentante politico, un relatore tecnico e un moderatore. I temi sono: Management delle destinazioni balneari; Alta densità turistica; Gestione dei comuni a carattere turistico; Turismo balneare e scenari futuri; Finanziamenti e risorse; Accesso al credito; Fondi europei; Cooperazione pubblico-privato e project financing. Altri argomenti messi in scaletta: Aspetti ambientali e sviluppo sostenibile; Direttiva Bolkeistein; Gestione delle spiagge e stabilimenti balneari; Erosione delle spiagge; Le certificazioni ambientali; Sviluppo delle località balneari e prodotti innovativi; Riqualificazione delle infrastrutture
e stabilimenti balneari; Piani urbanistici, waterfronts e lungomare, continuità urbana tra centri storici e marina; BlueMed e blue economy; Diversificazione dell’offerta per destagionalizzarsi e innovarsi; Pesca e ittiturismo; Servizi nelle destinazioni balneari; Sicurezza: dall’ordine pubblico all’abusivismo commerciale; Sanità e Mobilità e trasporto; Gestione dell’acqua e dei rifiuti; Contrasto del sommerso e sharing economy. Per sintetizzare gli approfondimenti riguardano: Management, Risorse, Ambiente, Sviluppo,
Servizi, Spiagge. All’interno di essi, numerosi sottotemi. Questo il programma delle tre giornate:
Mercoledì 5 settembre, ore 14.00 – conferenza pubblica di presentazione presso il Centro Congressi del Savoy Beach Hotel di Corso Europa, dal titolo “Turismo balneare, programmazione strategica e scenari futuri”. Giovedì 6 settembre, ore 8.30-17.00 – tavoli tecnici riservati agli addetti ai lavori, in diverse sedi della località balneare. Venerdì 7 settembre: ore 10.00 – convegno pubblico di chiusura presso il Centro Congressi del Savoy Beach Hotel dal titolo “Linee guida per la sostenibilità, l’innovazione e il coordinamento delle spiagge italiane”, in cui verranno presentati i risultati dei tavoli tecnici e verrà firmato il documento G20s. Come segnalato dall’organizzazione, dopo il summit di Bibione, i lavori annualmente saranno ospitati in altre località. Le 20 spiagge che hanno aderito a questo primo incontro di settembre sono soltanto un gruppo di località di mare, già ben inserite nel turismo balneare, che hanno altrettante potenzialità ma che comunque debbono affinarsi nell’ offerta, almeno per i prossimi 3-5 anni. Secondo gli osservatori del settore appare scontato che nascerà la “Charta di Bibione”, un insieme di strategie per gli operatori del settore per dare risposte alle sempre nuove esigenze di chi frequenta ogni anno le zone marine.

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