Prime fasi operative di attuazione del Piano Trentino Trilingue approvato nel novembre 2014 dalla Giunta provinciale. I primi a partire con una sperimentazione dalla durata di 3 mesi, saranno i bimbi di 10 nidi d’infanzia. Alle azioni formative iniziali, realizzate con la collaborazione del prof. Michele Daloiso dell’Università Ca’ Foscari di Venezia seguiranno specifiche azioni di monitoraggio del progetto. L’apprendimento delle lingue straniere è ritenuto strategico nella formazione dei bambini e dei ragazzi. Le basi di questo processo si pongono positivamente già dai primi anni di vita, età ideale per accostarsi a suoni diversi e a familiarizzare con altri “codici linguistici”. Questa è l’età in cui la mente del bambino è più plastica e naturalmente predisposta ad apprendere, a scoprire, a sperimentare nel piacere della novità. Avvicinarsi, quindi, a più lingue in tenera età “attiva” il pensiero e predispone a una maggiore facilità di apprendimento futuro. Va aggiunto però che in questa fascia di età non si parla d’insegnamento delle lingue in senso tradizionale, ma piuttosto di un’esperienza di avvicinamento e di sensibilizzazione facilitato. Il punto di forza è il coinvolgimento dei bambini in esperienze giocose, in situazioni e momenti di vita familiari, tipici della comunità di nido di infanzia.  Il punto di partenza del Piano Trentino Trilingue riguarda proprio la fascia di età 0/3 anni. La prima fase attuativa del Piano prevede il coinvolgimento di 10 nidi di infanzia: Bondo, Castello di Fiemme, Lavis, Pergine “Il girasole”, Cles, Sarnonico, Riva del Garda “S. Alessandro”, Primiero “Tonadico”, Rovereto “La Coccinella”, Borgo V. “Arcobaleno”. L’esperienza fino a luglio 2015, anche se è destinata ad espandersi ulteriormente dal prossimo autunno.

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