Volutamente in occasione dell’8 marzo o per pura coincidenza, Padova onora e ricorda, con una serie di eventi, la grandezza di Emmy Noether, la matematica tedesca scomparsa nel 1935, definita da Albert Einstein “mente geniale”. Il dipartimento di matematica Tullio Levi-Civita dell’università di Padova dedica Simmetrie di e con Andrea Pennacchi, una lezione-spettacolo che si inserisce nel programma di eventi Donne e Matematica (in scena il 9 e 16 marzo, (h 17.00), nell’Aula magna del polo multifunzionale Vallisneri), che prevede anche una mostra, seminari e due tavole rotonde per docenti, universitari e giovani delle scuole superiori. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le studentesse, gli studenti e il pubblico sul ruolo delle donne nel mondo scientifico, in particolare nella matematica. Di questo genio della matematica, cioè di Emmy Noether (foto), ha scritto un testo, ben documentato, sul giornale Il Bo dell’ateneo, Francesca Boccaletto. Per quel che riguarda la mostra itinerante Women of mathematics throughout Europe. A gallery of portraits, il cui punto di partenza è stata la settima Conferenza europea dei matematici, tenutasi a Berlino nel 2016, è stata ospitata in molti dipartimenti e convegni del mondo. Ora è arrivata a Padova, con un allestimento al dipartimento di matematica Tullio Levi-Civita, dal 7 al 23 marzo. Attraverso immagini e parole sono raccontate le storie di donne straordinarie eppure normali, di matematiche contemporanee, non miti ma studiose appassionate che lavorano con impegno e tenacia, superando le difficoltà create dalle discriminazioni di genere. Tredici ritratti di matematiche, tra queste anche l’italiana Barbara Nelli dell’università dell’Aquila: “sono donne brave ma assolutamente normali, non sono famose, lavorano tutti i giorni come chiunque altro – ha precisato la professoressa Giulia Treu, organizzatrice dell’iniziativa padovana, insieme alla professoressa Paola Mannucci e a Cinzia Clemente. I miti non sempre aiutano a definire la strada perché sono modelli difficili da raggiungere, mentre le storie più semplici posso regalare ispirazione e motivazione vera a un gran numero di persone, in questo caso alle studentesse di matematica. Il messaggio è chiaro: tutto è possibile”. Ecco allora che l’esperienza dell’inglese Frances Kirwan dell’università di Oxford, definita per lungo tempo “Mr” (signor) Kirwan nella corrispondenza ufficiale del suo dipartimento, incontra quella di Kasia Rejzner dell’università di York, che regala una considerazione sull’errore in matematica e sulla possibilità di sbagliare, senza scoraggiarsi. Poi, vanno comprese le parole della francese Nalini Anantharaman dell’università di Strasburgo, che parla di “privilegio”, riferendosi al suo studio e all’occasione unica di “creare cose bellissime senza preoccuparsi della loro applicazione”, e si intrecciano alla riflessione sulla famiglia offerta dalla finlandese Kaisa Matomӓki, Dunque, si tratta di esempi di genio, carriera ma anche vita reale, per ispirare le matematiche di domani e, in generale, tutte le donne. “Questo evento è per tutti – ha precisato Paola Mannucci – Non si rivolge solo alle studentesse, ma anche agli studenti”. Le statistiche dimostrano che c’è ancora una sproporzione tra uomini e donne che intraprendono la carriera matematica e la sproporzione è sempre più elevata con l’avanzamento di carriera. Val la pena ripetere che l’esposizione itinerante è un’opportunità di networking che può rafforzare le collaborazioni e gli scambi tra matematici e matematiche in diversi paesi europei e stimolare il dialogo tra pubblico e matematici padovani. Sono previste visite guidate alla mostra, organizzate dagli studenti, per raccontare la vita delle donne matematiche descritte nei pannelli fotografici. Oltre alla mostra e allo spettacolo dedicato a Emmy Noether, il dipartimento organizza seminari divulgativi e due tavole rotonde: la prima del 9 marzo, su Donne e matematica, ospita docenti provenienti da varie università europee, quella del 16 marzo, La scuola e i giochi matematici, si rivolge a tutti, in particolare agli studenti e alle studentesse delle superiori. Il progetto coinvolge l’Istituto nazionale di alta matematica (Indam) e l’ Unione matematica italiana (Umi), che propone l’iniziativa come evento satellite della Egmo18, European girls’ mathematical ympiad, in programma ad aprile, a Firenze.