“Il successo del sistema trapiantologico del Veneto ha una grande componente medico-scientifica, ma anche un significativo apporto di carattere sociale legato alla generosità dei donatori e delle loro famiglie e al forte aumento delle dichiarazioni di volontà raccolte attraverso la collaborazione dei Comuni. E’ il Veneto dell’integrazione tra sanitario e sociale nei fatti e non solo nella programmazione”. Con queste parole, l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin ha commentato “con soddisfazione e con la speranza di poter fare ancora meglio in futuro”, l’andamento positivo dei trapianti in Italia, con il Veneto che vi ha contribuito ampiamente, in percentuali a doppia cifra. Sul piano scientifico, Lanzarin ha evidenziato il dato dei trapianti da donatore vivente, “e quello molto significativo – aggiunge – dell’avvio, nel 2018, dell’attività di donazione di organi da donatore a cuore fermo. A monte – ha aggiunto – c’è un grande lavoro che è stato avviato per la diffusione di una vera e propria cultura della donazione, che sta crescendo nei cittadini veneti, la cui generosità si dimostra anche in questo caso”. In questo ambito, sta funzionando molto bene l’attività di raccolta delle dichiarazioni di volontà, avviata dalla Regione in collaborazione con gli uffici anagrafe dei Comuni. “Sono già 304 – ha concluso Lanzarin – le Amministrazioni che hanno avviato questo servizio al momento dell’emissione o del rinnovo della carta d’identità. Questo ci ha permesso di passare da 54.190 dichiarazioni raccolte nel 2017 alle oltre 187.000 del 2018”.(foto arch.sanita’).