Ad Asiago si ripete un rito antico e suggestivo, quello della Grande Rogazione. Il “Giro del Mondo”, come viene chiamato dagli Altopianesi, si tiene sabato 1 giugno. Si tratta di una processione religiosa che da secoli gli abitanti della zona ripetono lungo un cammino che si snoda nel territorio parrocchiale attraverso pascoli e sentieri per 33 km. La Rogazione di Asiago è un evento aperto a tutti. E’ bene sapere che non e’un avvenimento turistico o una passeggiata, ma un cammino di fede ed una tradizione a cui l’Altopiano è molto legato. In origine la Rogazione aveva una funzione propiziatoria, veniva eseguita cioè per auspicio di un buon raccolto. Nel 17/mo secolo, a seguito di un’epidemia di peste, questa processione si trasformò invece in un rito di ringraziamento da parte della popolazione scampata alla pestilenza. Tutt’oggi il Crocifisso precede i pellegrini che non possono superarlo né girargli le spalle per tornare sui propri passi. Il cammino da percorrere è sempre lo stesso e con le stesse tappe. Si parte a piedi tutti assieme alle 6 del mattino davanti al Duomo di Asiago e si procede in direzione del Lazzaretto, dove si fa la prima tappa per la celebrazione della santa messa officiata da tutti i parroci dei Sette Comuni. Uova colorate Grande Rogazione di AsiagoFinita la funzione, ci si intrattiene ancora al Lazzaretto fino a metà mattinata per un primo spuntino al sacco. E’ qui che le ragazze donano le caratteristiche uova sode dipinte a mano ai ragazzi da cui a loro volta hanno ricevuto il tradizionale “cuco” di terracotta il 25 aprile, giorno di San Marco e della festa dei Cuchi (tradizionali “fischietti” di terracotta colorati). Dal Lazzaretto si riparte sempre più numerosi verso Kaberlaba, Canove, fino a Camporovere, dove si arriva alle 13 circa e ci si ferma nuovamente per riposare e per il pranzo al sacco. Verso le 14.30 si riprende il cammino ancora più numerosi. Durante il percorso infatti i partecipanti, tra cui si annoverano anche molti turisti, continuano ad aumentare. I canti intonati in coro dai pellegrini accompagnano il loro cammino lungo sentieri che attraversano prati ingialliti dai fiori di tarassaco, boschi lussureggianti e paesaggi di incommensurabile bellezza. Dopo alcuni chilometri si affronta la salita più impegnativa, quella del Monte Katz, detto anche “Bi” per la particolare forma del sentiero che lo percorre che richiama per l’appunto questa lettera dell’alfabeto.Fila di gente in processione per la Grande Rogazione di Asiago. Scesi dal Monte “Bi”, si prosegue per la contrada Rigoni di Sotto e da qui verso il bosco di Gallio, dove viene fatta un’ultima sosta. Qui i ragazzi ricambiano il dono delle uova colorate ricevuto dalle ragazze con corone di ramoscelli di pino intrecciate con fiori raccolti nell’ultimo tratto del percorso. Infine, dopo 13 ore di cammino, si giunge, accompagnati dal suono a festa delle campane, di nuovo al punto di partenza, il Duomo di Asiago, dove con una messa solenne si chiude la Grande Rogazione. (foto pro Asiago).