San Martino è un’importante ricorrenza (11 novembre).che unisce la liturgia cristiana alla tradizione contadina legata ai raccolti, all’apertura delle botti di vino, ai piaceri della buona tavola. È un’occasione, oltre che per glorificare il Santo e ricordare il suo esempio di carità, per celebrare i frutti della terra e l’abbondanza di cibo. Martino nacque in Ungheria, intorno al 317 d.C., nella colonia romana di Claudia Sabaria, in Pannonia. Chiamato al servizio militare in Francia, si convertì al cristianesimo, lasciò le armi, fu ordinato sacerdote ed eletto in seguito vescovo di Tours diventando famoso anche in vita per le sue opere di evangelizzazione e di difesa dei diritti dei contadini. È ricordato soprattutto per il suo gesto di aver diviso il mantello con un mendicante infreddolito, che poi si rivelò essere Gesù. Il Veneto è profondamente legato alla figura di San Martino, che ha lasciato tracce indelebili nella cultura veneta da molteplici punti di vista: religioso, culturale, enogastronomico e anche folkloristico. Molti sono i proverbi e i modi di dire che si riferiscono a San Martino. In questo periodo si completa la raccolta dei frutti e nelle botti il mosto è pronto per la svinatura: tra i primmo c’e” il Nobello. Molto i proverbi popolari: “₩a San Martin el mosto se fa vin” e anche “a San Martin casca le foje e se beve el bon vin”. E ancora “a San Martin se sposa la fia del contadin, a carnevale la roba che vale (le figlie dei ricchi) e a Pasqua queo che vansa (le povere, le vedove e le anziane)”. È noto poi che “far San Martin” vuole dire ancor oggi fare trasloco. In questo periodo che segna la fine del raccolto un tempo i mezzadri facevano i conti con il padrone, il quale a volte non rinnovava il contratto ed i contadini dovevano andarsene e trovare un altro lavoro magari meno remunerativo. E così “nova casa novo paron, novo paron nova lege”. In varie località venete, soprattutto a Venezia, era una tradizione sentire i bambini vociare per le calli il giorno di San Martino molto prima dell’avvento di Halloween. Battevano pentole, coperchi e campanacci rumorosi per richiamare l’attenzione nella speranza di avere, allora come ora fanno per la festa delle streghe, un dolcetto o dei soldini. Tipico è il dolce di pasta frolla e glassa che si prepara per l’occasione nel veneziano, fatto a forma di cavallo con cavaliere. In Italia ed in Veneto il culto del Santo è anche legato alla cosiddetta estate di San Martino, che nei paesi anglosassoni viene chiamata “indian summer”. Si indicano le condizioni climatiche di bel tempo che durano qualche giorno e che si verificano un po’ prima o dopo l’11 novembre,. Da qui l’estate di San Martino e il proverbio “l’istà de San Martin dura tri dì e on pochetin”.In questo periodo ogni frutto della terra fino allo scorso anno ha avuto la sua festa, festa che quest’anno mancherà a causa della pandemia. È il tempo delle castagne, delle zucche, dei funghi, del radicchio, delle noci, dei formaggi scesi in pianura insieme al “desmontegar” dalle malghe degli altopiani delle mandrie dove hanno trascorso l’alpeggio ed è il momento ideale per promuovere feste paesane, fiere e sagre soprattutto nei comuni che portano il nome di San Martino come Campo San Martino e San Martino di Lupari (PD), San Martino Buonalbergo (VR), San Martino di Venezze (RO) o nelle località di cui il Santo è patrono (Casalserugo, Campodarsego, Gazzo, Piove di Sacco, Tribano e Vigodarzere (PD), Cornuda, Morgano, Paese e Vedelago (TV), Lazise, Legnago, Negrar, Peschiera, Povegliano Veronese, Salizzole e Tregnago (VR), Ceregnano e Crespino (RO), Pianiga e Torre di Mosto (VE), Asigliano, Brogliano, Chiampo e Quinto Vicentino (VI), Valle, Vigo di Cadore e Belluno). Quanto ci si mette a tavola per San Martino e tra i tantissimi piatti della tradizione, l’oca è una delle pietanze più gettonate. In Trentino Alto Adige è sentita fortemente la tradizione. In in Val di Fiemme si accendono grandi falò e si danza intorno al fuoco. In Valle di Isarco i contadini festeggiano la vendemmia e il vino nuovo, offrendo prodotti autunnali. Per l’estate di San Martino, tante feste e fiere che originariamente celebravano la chiusura dell’anno agricolo si tengono anche in Friuli Venezia Giulia. Ma si riscontrano legami simili in molte altre regioni d’Europa: dall’Ungheria alla Francia, passando per i Balcani e soprattutto in tutta l’Europa centrale. San Martino si può certamente definire un Santo europeo, che unisce i popoli.(ph arch.veneziaradio.tv)). ODM