In occasione della solenne Festa della Madonna della Salute (il 21 novembre è anche festività patronale in quanto quella di San Marco cade ogni anno, il 25 aprile, giorno della Liberazione) , viene  inaugurato a mezzogiorno di venerdì 17 novembre dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia e dal Sindaco Luigi Brugnaro, alla presenza delle autorità civili e religiose, il tradizionale ponte votivo su barche in Canal Grande per facilitare il transito della processione da Santa Maria del Giglio alla maestosa Basilica della Salute e dei tantissimi fedeli. Il tempio, intitolato a Santa Maria della Salute, è opera di Baldassarre Longhena: i lavori durarano dal 1631 al 1687. Ogni anno sono moltissimi, per lo più nuclei familiari residenti, che rinnovano il pellegrinaggio per affidare alla Madonna le loro intenzioni e pregare per la loro salute, creando un’atmosfera di sentita partecipazione legata alla storia della città. In Basilica, che resterà aperta tutti i giorni senza interruzione, si terranno sante messe ogni ora, fino alla cerimonia solenne di martedì 21, con l’omelia del Patriarca. Il ponte votivo resterà aperto sino a mercoledì 22 novembre. (nella foto un dipinto del ponte su barche, e la partecipata processione religiosa con in testa le autorità della Serenissima). In terraferma, la Salute viene festeggiata anche a Mestre nella Chiesa omonima, in Via Torre Belfredo, e a Catene a Marghera. Nella zona circostante la Basilica si possono trovare numerose bancarelle che per consuetudine vendono, oltre ai ceri votivi di ogni dimensione da accendere alla Vergine, dolciumi, giocattoli e palloncini colorati. Alla popolarità della festa religiosa, la cucina tradizionale veneziana abbina, secondo un’antica usanza, l’altrettanto popolare pietanza della “castradina”, piatto a  base di montone, affumicato e stagionato, utilizzato per fare una gustosa è zuppa.  La Festa della Salute, una tra le più sentite dai veneziani, condivide le stesse radici della Festa del Redentore: è stata isituita in seguito ad un’epidemia di peste, quella del 1630-31, che a Venezia provocò 47 mila morti. Il doge Nicolò Contarini e il patriarca Giovanni Tiepolo decisero di organizzare una processione di preghiera che raccolse tutti i cittadini superstiti e ebbe la durata di tre giorni e tre notti e fecero voto solenne alla Madonna che avrebbero costruito un tempio in suo onore se la città fosse sopravvissuta alla pestilenza. In poche settimane i contagi diminuirono fino a fermarsi completamente: il governo della Serenissima mantenne il voto e fece costruire la maestosa Basilica della Madonna della Salute, nella zona della Dogana da Mar, visibile da tutto il bacino di San Marco. (ODM)

 

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