Un decreto del Ministero della Transizione Ecologica ha autorizzato il progetto di razionalizzazione della rete elettrica tra Malcontenta e Fusina (Venezia). previsto da Terna. Esso contribuirà a incrementare l’efficienza e la resilienza del servizio di trasmissione dell’energia del Veneto.
Il progetto, per cui la Società che gestisce la rete elettrica nazionale investirà 190 milioni di euro, prevede il riassetto degli elettrodotti a 132 kV, 220 kV e 380 kV compresi tra la Centrale termoelettrica Enel Palladio di Fusina e la Strada Statale Romea, nei comuni di Venezia e Mira, e comprende: la realizzazione di un nuovo collegamento a 380 kV dalla Centrale di Fusina alla Stazione Elettrica Fusina 2; l’interramento di 24 Km di linee elettriche con conseguente eliminazione di oltre 21 km di elettrodotti aerei corrispondenti a 89 tralicci; l’ampliamento della Stazione Elettrica Fusina 2; la ricostruzione della Stazione Elettrica Malcontenta. Complessivamente, questi interventi consentiranno di liberare oltre 53 ettari di territorio tra i comuni di Venezia e Mira. Una nota di Terna informa che la societa” inizierà da subito la fase della progettazione esecutiva dell’opera e parallelamente saranno avviate tutte le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri che coinvolgeranno 45 imprese e 200 tra operai e tecnici. L’opera include anche l’interramento degli elettrodotti aerei oggi esistenti nell’area del cosiddetto Vallone Moranzani e fa parte del più ampio piano di riassetto della rete elettrica tra Venezia e Padova che comprende anche la realizzazione del nuovo elettrodotto di 16 km in cavo interrato a Dolo – Camin, attualmente in fase autorizzativa, come previsto dal Protocollo d’Intesa sottoscritto il 21 gennaio 2019 da Terna e Regione del Veneto. Terna, che a livello regionale gestisce 5.100 km di linee in alta e altissima tensione e 63 stazioni elettriche, nell’ambito del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy”, investirà in Veneto oltre 370 milioni di euro per lo sviluppo e la resilienza della rete elettrica regionale, in funzione della transizione energetica di cui l’azienda è protagonista. Il piano di interventi previsto coinvolgerà oltre 200 imprese e 850 addetti alle lavorazioni.(ph arch.).
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