Il termalismo cerca strategie di rilancio. Con 380 stabilimenti in 19 Regioni (Veneto tra i leader, con Emilia Romagna, Toscana, Lazio), 3 miliardi di fatturato diretto e indotto e 65mila addetti, 15 milioni di prestazioni erogate a carico del SSN, il settore termale è colonna portante dell’industria turistica italiana e importante presidio sanitario, con potenzialità enormi sul fronte riabilitazione e vera eccellenza made in Italy. Mix tra terapia, cura preventiva e wellness, può giocare una partita decisiva per il rilancio del Paese e del Veneto, dove spicca l’offerta del Bacino Termale Euganeo con 107 stabilimenti e 4.600 addetti. Quali prospettive e strategie per il definitivo rilancio? Come ripensare l’offerta termale in modo attrattivo per i mercati internazionali? Quali proposte per consolidare i primi segnali di ripresa? Il sistema Confindustria sceglie le Terme Euganee per illustrare alle imprese padovane e venete la mappa delle opportunità per il termalismo. Dalle sinergie con la sanità nazionale e regionale dopo il nuovo accordo sui rimborsi delle cure termali siglato a febbraio da Federterme-Confindustria (15 milioni nel triennio 2016-2018), al tavolo tecnico per digitalizzare la ricetta medica negli alberghi, dalle concessioni estrattive delle acque termali alle opportunità dei finanziamenti europei, dal credito agli standard di qualità scientifica. L’occasione è il convegno Il futuri dell’albergo termale. Sanità, incentivi al turismo e concessioni minerarie”, organizzato da Federterme-Confindustria, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Confindustria Veneto e Confindustria Padova che si terrà martedì 21 febbraio, alle ore 10.45 nella Sala Pietro d’Abano di Abano Terme (Largo Guglielmo Marconi, 16). I lavori saranno aperti da Riccardo Ruggiero presidente Sezione Terme e Turismo Confindustria Padova. Su terme e sanità, dal rinnovo dell’accordo nazionale tariffario alla ricerca scientifica, interverranno il presidente nazionale di Federterme-Confindustria Costanzo Jannotti Pecci, Domenico Mantoan direttore generale Area Sanità e Sociale Regione Veneto, Gianni Gottardo consigliere Federterme per Confindustria Padova e presidente Consorzio Veneto Acqua e Terme. Seguirà l’intervento di Barbara Casillo direttore Confindustria Alberghi sulle attività per il rilancio del settore, dal contratto di lavoro al credito. Sul panorama regionale e locale del termalismo si confronteranno Aldo Buja presidente Gestione Unica del Bacino Idrotermale, Riccardo Mortandello, sindaco di Montegrotto Terme, Italo Candoni, vice direttore Confindustria Veneto. Le conclusioni affidate all’assessore alla programmazione, fondi Ue, turismo, commercio estero della Regione Veneto, Federico Caner. “Come Federterme vediamo prese ancora una volta in considerazione, concretamente, dal Governo e dal Parlamento le proposte per le quali ci siamo battuti da oltre 15 anni – sottolinea Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme-Confindustria -. Mi riferisco in primo luogo all’aggiornamento della legge di riordino del settore (323/2000) e al mantenimento delle terapie termali nei LEA, i livelli essenziali di assistenza di recentissima emanazione. Continueremo a batterci con le imprese alberghiero-termali del Bacino Euganeo e le istituzioni, nazionali, regionali e locali, per valorizzare le potenzialità del settore sul versante sanitario e quelle in senso più ampio dei territori in una prospettiva di destagionalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica. Siamo sulla strada giusta ma molto resta ancora da fare per realizzare gli obiettivi di riforma contenuti nella proposta messa a punto dagli on.li Fanucci e Camani, con i quali abbiamo intensamente collaborato, e continuiamo a farlo, per conseguire anche gli importanti traguardi delineati nel Piano Strategico del Turismo e nel Protocollo firmato da Federterme con il Ministero della salute per l’insediamento di un tavolo tecnico permanente per la messa a punto di iniziative di rilancio del settore”. «Dalle  Terme Euganee, la più grande area termale d’Europa, Confindustria lancia un forte segnale di sostegno a tutte le imprese del settore per dare risposte alle questioni aperte e accompagnarle nella ricerca di maggiore competitività – dichiara Riccardo Ruggiero presidente Sezione Terme e Turismo di Confindustria Padova -. I dati disponibili sulle presenze, con oltre tre milioni nel 2015 (+1,8%), sono incoraggianti, ma non ci accontentiamo. L’obiettivo deve essere una progettualità di sistema per raccontare l’esperienza delle Terme Euganee come stile di vita italiano: terapia e riabilitazione, ma anche benessere, cibo e vino di qualità, cultura e bellezza naturale. Wellness, cioè cura preventiva, la migliore fidelizzazione dei nostri clienti. Tutti elementi presenti nel perimetro dell’Ogd Terme e Colli Euganei. Di tutti questi temi ragioneremo ai massimi livelli nel convegno del 21 febbraio». «L’accordo firmato da Federterme con Conferenza delle Regioni e Commissione Salute – aggiunge Gianni Gottardo, delegato Confindustria Padova, in Consiglio Generale Federterme e presidente Consorzio Veneto Acqua e Terme – è una spinta fondamentale per tutto il settore wellness del Bacino Termale Euganeo. Ci sono maggiori risorse per i rimborsi sanitari e si riconosce il ruolo determinante della Fondazione per la ricerca scientifica termale Forst. Un risultato decisivo della rappresentanza Confindustria quale interlocutore autorevole della sanità pubblica e privata. Il massimo impegno ora sarà comunicare l’esclusività delle Terme Euganee, anche valorizzando la produzione scientifica e operando in modo sinergico sul territorio. L’Italia, con 380 stabilimenti termali in 19 Regioni e circa 65 mila addetti, è tra i primi dieci Paesi al mondo per numero di stabilimenti e fatturato complessivo, che nel 2015, per le sole cure termali, sfiora gli 800 milioni di euro e sale a oltre 3 miliardi con l’indotto di ricettività, commercio e servizi. Il Bacino Termale Euganeo (Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia, Teolo) è la più grande area termale d’Europa: 107 hotel, di cui 90 con terme all’interno, 240 piscine termali, circa 4.600 addetti (6,9% del totale nazionale) oltre 17 mila posti letto, 3.061.043 presenze nel 2015.

 

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