La Provincia di Treviso, forte di una razionalizzazione dei costi del personale attuata già da anni, ha stabilito un piano di razionalizzazione del personale che preveda la riduzione della spesa assegnata di soli 2 milioni di euro nel biennio 2015/2016, con un milione di euro a effetto immediato. È stato deciso di utilizzare, come consente la normativa, di ricorrere al prepensionamento di 25 dipendenti che fossero in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi secondo la normativa vigente. Dopo la decisione assunta dalla Giunta Provinciale, si avvia l’iter previsto dalla normativa: in particolare sarà necessario richiedere all’INPS la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza per ciascuno dei 25 dipendenti interessati. Solo successivamente sarà possibile disporre effettivamente il pensionamento . “Ancora una volta dimostriamo grande responsabilità – ha spiegato Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso – nonostante avessimo da anni iniziato a razionalizzare il personale, che non a caso vede una delle percentuali più basse d’Italia in merito alla spesa dell’Ente, ci troviamo nella situazione di dover operare questo percorso, condiviso, che ci auguriamo possa garantire tranquillità ai lavoratori e allo stesso tempo auspichiamo che l’Inps tenga conto delle normative certificando il diritto alla pensione dei 25 dipendenti interessati”. Va ricordato che l’effetto combinato dei tagli previsti dal D. L. 24 aprile 2014 n. 66, convertito in Legge 23 giugno 2014 n. 89, che ha imposto alle Province un taglio pari a 340 milioni di euro nel 2014 e a 510 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017, e dalla Legge di stabilità 2015, un miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017, non consente l’esercizio neanche delle funzioni fondamentali riconosciute alle Province e Città metropolitane dalla Legge 56/2014, con conseguente disavanzo di parte corrente, interruzione dei servizi e premessa per il dissesto finanziario.