A margine del convegno a Rapallo dei Giovani Imprenditori, Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, ha detto che l’istituto è disponibile a valutare un’operazione di sistema per raccogliere i circa 1,25 miliardi di euro che Dg Comp vuole siano a carico dei privati nell’ambito della ricapitalizzazione precauzionale da 6,4 miliardi di euro necessaria a mettere in sicurezza le due banche venete, Bpvi e Veneto Banca, che fanno capo al fondo Atlante. “Se tutti parteciperanno, prenderemo parte anche noi”, ha assicurato Massimo Doris. Ne hanno riferito giornali specializzati e agenzie economiche come MF e Reuters. Questo fa seguito a precedeti “segnali” di Banca Intesa e Unicredit. In campo è scesa anche la Cgia di Mestre, struttura di valenti esperti che ha realizzato uno studio specifico su Popolare di Vicenza e Veneto Banca di Montebelluna (Tv), in cui è stato scritto in un dossier che sono due istituti “troppo grandi e importanti nell’economia reale per poter sparire”. La Cgia (Ass.artigiani e piccole imprese) nella sua analisi, ha esaminato le conseguenze di un eventuale mancato salvataggio dei due istituti in base al loro peso economico. Di questo tratta anche un servizio di MF che, appunto, cita la linea di valutazione della Cgia. Riportando i dati di fine 2016, lo studio mette in evidenza il fatto che la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca rappresentano insieme l’ottavo gruppo bancario italiano, sia per totale attivo (62,5 miliardi, di cui 34,4 Bpvi e 28,1 Veneto Banca), indicatore che esprime la ricchezza complessiva di una banca, sia per impieghi (41,9 miliardi, di cui 22,6 Bpvi e 19,3 Veneto Banca), che rappresentano l’attività caratteristica della banca. Le due banche insieme si posizionano poi al nono posto in termini di raccolta (depositi, obbligazioni ecc.) con 38,8 miliardi di euro e per sportelli bancari sono addirittura al settimo posto (982). La loro presenza in termini di quote di mercato negli impieghi commerciali, mette in evcidenza lo studio della Cgia, è senz’altro maggiore in Veneto (11,7%) e Friuli Venezia Giulia (9%), ma la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca operano in tutta Italia. Sono infatti presenti in tutte le regioni d’Italia (in 10 regioni con quote superiori al 2%) e insieme pesano per più del 3% degli impieghi commerciali a livello nazionale. Alla fine del 2016, gli impieghi commerciali delle due banche venete si attestavano al 27% in più rispetto al 2008. Nonostante la flessione registrata negli ultimi 3 anni, i due hanno istituti hanno quindi sostenuto il credito anche durante la crisi, mentre a livello di sistema bancario italiano si è verificata una sostanziale stabilità: -0,1%. Le 2 banche si caratterizzano per un grado di finanziamento all’economia reale molto elevato. Fatto 100 gli impieghi totali il 93% è rappresentato da prestiti a imprese e famiglie, una quota superiore rispetto al 75% del sistema bancario nel suo complesso. In particolare, sempre a fine 2016, gli impieghi alle imprese della Popolare Vicenza e di Veneto Banca messe insieme si attestavano al 13,7% in più rispetto al 2008, mentre a livello di sistema bancario italiano è evidente il credit crunch alle imprese (-10,6% tra fine 2008 e fine 2016). Quanto al credito alle famiglie, rispetto al 2008 mostrava un +22,9% per il totale sistema e un ben +56,2% per le due banche. “Le banche che hanno investito di più nell’economia reale scommettendo sul finanziamento delle imprese anche in tempi bui”, spiega in dettaglio lo studio della Cgia, “sono state ovviamente soggette a minori tassi di restituzione e stanno quindi scontando tassi di sofferenze maggiori”. È dunque “palese che a fronte di un aumento di quasi il 30% degli impieghi commerciali le due banche venete presentino incidenze di sofferenze (19,8%) nettamente superiori al livello medio del sistema (14,1%)”. Alla fine del 2016 le due banche avevano in essere finanziamenti (escludendo gli impieghi in sofferenza) con più di 130 mila imprese, di cui oltre il 37% nel Triveneto: quasi 50 mila imprese. (foto Federconsumatori). E da Milano, Fabrizio Viola, cons. delegato di PopVicenza, parlando con i cronisti all’ingresso della sede dell’istituto, ha dichiarato: “leggetevi l’analisi fatta dalla Cgia di Mestre per capire a quali rischi ci si espone se non si prendono decisioni immediate”.