“Il Pil in Veneto ammonta a 31.600 euro pro capite e continua a crescere, e a ritmo più sostenuto delle altre regioni d’Italia, ciò significa che questa Regione ha saputo imboccare la strada giusta. Con il piano straordinario per il lavoro abbiamo investito risorse per oltre 700 milioni, riuscendo così a contenere il tasso di disoccupazione al 6,8%, mentre nel resto del paese tocca il 12%”. Il presidente del Veneto Luca Zaia (foto) ha spiegato così il trend dei dati 2017 presentando alla stampa l’ultima edizione del rapporto Statistico 2017 della Regione Veneto, che fotografa ‘performances’ da record per prodotto interno lordo, export, turismo, agroalimentare e abilità produttive della regione. “Nonostante la pressione fiscale più alta d’Europa e un residuo fiscale di 21 miliardi di euro, che misura lo squilibrio tra quanto il Veneto produce e quanto riceve in trasferimenti e servizi dallo Stato – ha sottolineato Zaia – l’economia del Veneto, e in particolare delle sue piccole e medie imprese, continua a mantenere il segno ‘più’ in tutti i suoi principali indicatori”. Quanto alla crescita delle disuguaglianze sociali e al rischio di povertà ed esclusione sociale, che appare in aumento anche in Veneto, arrivando a coinvolgere un abitante su 6, per il governatore del Veneto è l’”inevitabile” effetto della compressione dei ceti medi: “E’ sparita la classe media, vittima di una politica oppressiva e falsamente egualitaria – ha affermato – che ha dimenticato l’antico motto ‘quando il ricco guadagna anche il povero magna’. Ricordo che quando il governo Monti si è insediato, tra i primi provvedimenti adottati ha pensato di tassare barche e yacht, affossando così tutto il settore della nautica da diporto e della cantieristica e relativi posti di lavoro”. “Impoverimento e povertà – ha concluso il presidente del Veneto – sono una emergenza che si contrasta creando occupazione e difendendo i posti di lavoro, non con misure assistenzialistiche o denari a pioggia. Gli indicatori sulla formazione e sull’occupazione giovanile in Veneto dimostrano che qui il sistema delle istituzioni e delle imprese, grazie anche alla solida esperienza degli enti di formazione professionale, riesce ad offrire più opportunità che altrove”.