Nelle varie zone del Montello Trevigiano, dell’altopiano di Asiago, dei Colli Euganei e dei Berici, fino al Bellunese, in questi giorni si celebra la festa delle castagne, con le tradizionali sagre, esposizioni e degustazioni: una festa autunnale che conclude l’anno agricolo ma che costituisce un appuntamento non solo per la gente di montagna. La stagione delle castagne viene celebrata nel veronese da numerosi appuntamenti folcloristici locali: dai marroni del Baldo, celebrati a San Zeno e riconosciuti del marchio DOP, a quelli della Lessinia con le feste di San Giovanni Ilarione e San Mauro di Saline. Raccolto per lo più nei territori del comuni di San Mauro, Badia Calavena, Tregnago, Roverè Veronese, Selva di Progno e Mezzane di Sotto, il marrone dei Monti Lessini è un ottimo ingrediente per dolci e confetture, zuppe, salse e farine. Sarà possibile apprezzarne tutti gli usi e le modalità di impiego nei numerosi stand enogastronomici ed espositivi che nel centro di San Mauro di Saline danno vita ad una delle sagre più importanti nel comprensorio della Lessinia. Questa sagra, giunta alla 47^ edizione, che si svolgerà dal 27 al 29 ottobre, è dedicata al tipico marrone locale e mira a valorizzare un prodotto riconosciuto per la sua elevata qualità, frutto di una selezione secolare. Il Marrone San Mauro è diventato il fiore all’occhiello dell’omonimo Comune, risultato di passione e di duro lavoro di intere generazioni che hanno selezionato una particolare varietà di castagno, unica per aspetto, qualità e sapore. Questo tipico prodotto della Lessinia non richiede nessun trattamento antiparassitario ed è un frutto assolutamente genuino. Raccolto ancor oggi secondo i metodi tradizionali e messo a macerare per venti giorni nel riccio, scelto e confezionato, il Marrone di San Mauro arricchisce la mensa con sapori di bosco. Può essere cucinato in vari modi: lessato, al forno, arrosto. Costituisce ingrediente basilare per vari tipi di dolci ed è consigliato accompagnarlo con un buon vino novello (el torbolin). La sagra è un grosso mercato dei marroni e oltre a questi si possono trovare prodotti tipici freschi. Alle bancarelle ״nostrane״ si sono aggiunte nel tempo quelle degli ambulanti provenienti da tutta la provincia con i più svariati prodotti, dall’abbigliamento all’artigianato. Il risultato è stupefacente: ogni anno arrivano centinaia di appassionati e curiosi che provano il gusto di assaporare i frutti genuini e gustosi. Reperti fossili dimostrano la presenza del castagno già 23 milioni di anni fa. I suoi frutti hanno rappresentato per secoli una valida risorsa per la sopravvivenza di intere popolazioni residenti in zone collinari e montane particolarmente depresse. Oggi invece, da ״pane dei poveri״ come era considerata un tempo non molto remoto, la castagna è diventata alimento di élite poichè il mercato richiede sempre più un prodotto pregiato. (odm)