Il 24 settembre è la data del referendum abrogativo sul secondo binario della linea Divaccia-Capodistria. A Lubiana, la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso di Vili Kovacic, rappresentante del gruppo di pressione “Iniziativa civile”. Il referendum così com’è organizzato, a detta di Kovacic, discriminerebbe coloro che vorrebbero partecipare alla campagna referendaria, ma sono ostacolati dal periodo delle vacanze. Il decreto è stato approvato il 4 luglio su proposta della Commissione parlamentare per le Infrastrutture, per svolgere la consultazione l’ultima domenica di settembre. Favorevole la coalizione di governo, contraria l’opposizione; tra l’altro, “Iniziativa civile”, al fine di risparmiare almeno 3 mln di euro per le spese elettoriali, ha proposto di tenere il referendum nello stesso giorno delle elezioni presidenziali. Come riferisce Il Piccolo di Trieste, gli elettori dunque si recheranno alle urne sia per scegliere il nuovo presidente della Repubblica, sia per esprimere il proprio parere in merito al referendum abrogativo della legge sul raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia. L’assemblea parlamentare di Lubiana ha dato via libera a tale disposizione con 50 voti a favore. Il Comune di Capodistria (Koper) inizialmente si era schierato a favore del referendum abrogativo ma ha poi fatto marcia indietro quando il governo di Lubiana ha deciso di puntare non a un raddoppio della linea esistente ma a una nuova tratta ferroviaria a doppio binario tra Capodistria e Divaccia. Linea ferroviaria che diverrà strategica per lo sviluppo dei traffici del Porto di Capodistria, unico scalo marittimo della Slovenia. Da ricordare he cla commissione competente della Camera aveva indicato il 24 settembre come data per lo svolgimento del referendum, giornata non avversata neppure dal ministro delle Infrastrutture, Peter Gašperšič, il quale aveva dichiarato di rispettare la volontà popolare di porre la questione della ferrovia tra Capodistria-Divaccia al parere del corpo elettorale sloveno. Come si comprende i promotori del referendum hanno puntato tutto proprio sull’election day.

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