Il sindaco di Verona Federico Sboarina, con la giunta comunale, assieme ad un gruppo di cittadini che hanno voluto partecipare all’esperienza, si sono recati a piedi al Santuario della Madonna della Corona, percorrendo il Sentiero della Speranza, con partenza dalla chiesa di Brentino Belluno. A salire per primi i cento gradoni con vista sulla Valdadige, gli assessori Segala, Zanotto e Rando. A chiudere il gruppo Bertacco e Padovani (foto). Alla Basilica, ad attendere i “pellegrini”, vi era il rettore don Pietro Maroldi, che ha celebrato una cerimonia. Successivamente il gruppo è ripartito a piedi per Brentino e quindi in auto è rientrato a Verona. Il Santuario si trova a Spiazzi, in una delle località più suggestive dell’alta Italia. Sorge aggrappato sulla roccia dei monti che lo circondano, a 774 metri sul mare, a strapiombo sulla valle dell’Adige. Il Santuario della Corona è luogo di silenzio e di meditazione, celato nel cuore delle rocce del Baldo. Documenti medievali attestano che già intorno all’anno Mille nell’area del Baldo vivevano degli eremiti legati all’Abbazia di San Zeno in Verona e che almeno dalla seconda metà del 1200 esistevano un monastero ed una cappella dedicata a S. Maria di Montebaldo, accessibili attraverso uno stretto e pericoloso sentiero nella roccia. Una pia tradizione collocava la nascita del Santuario della Madonna della Corona nel 1522, anno in cui la scultura qui venerata sarebbe stata miracolosamente traslata per intervento angelico dall’isola di Rodi, invasa dall’armata mussulmana di Solimano II, ma la datazione viene smentita dall’esistenza, nei recessi dell’attuale Santuario, di un dipinto di una Madonna con bambino, di fattura trecentesca, che costituì la prima immagine venerata nell’originaria chiesetta, che da essa ha preso il nome. Sul finire del secolo XIX, su progetti dell’arch. Giuseppe Magagnotti di Verona e dell’ing. Emilio Paor di Trento, la chiesa fu ampliata e dotata di una nuova facciata in stile gotico, ornata di marmi; la conclusione dei lavori è avvenuta il 17 settembre 1899 con la cerimonia d’incoronazione della statua dell’Addolorata. Negli anni successivi facciata e chiesa furono impreziosite da statue dello scultore Ugo Zannoni, nel 1921-1922 fu rifatto il campanile con guglia svettante e nel 1922, in occasione del quarto centenario della comparsa della statua dell’Addolorata, venne migliorata la strada e aperta, su disegno dell’ing. Federici, la galleria d’accesso al Santuario, agevolando così il percorso ai pellegrini.
Nel 1974 venne affidato all’architetto Guido Tisato l’incarico di redigere un progetto di un intervento globale che prevedesse l’abbattimento della Chiesa esistente, la conservazione delle parti più valide e significative e la costruzione di una struttura più ampia. Demolizione e ricostruzione del Santuario vennero effettuati dal 1975 al 1978 ed il 4 giugno 1978 il Vescovo di Verona Giuseppe Carraro poté procedere alla dedicazione del nuovo Santuario e del nuovo altare. Nel 1982 al Santuario venne attribuito il titolo “basilica minore”. Il 17 aprile 1988 Papa Giovanni Paolo II ha visitato il santuario e pregato la Madonna della Corona.