Conclusi a Udine i lavori del programma di formazione per la Gestione delle aree di addestramento sostenibili USA – Italia. Il corso avanzato è stato promosso dal Comando europeo degli Stati Uniti e ha visto impegnati funzionari civili e militari a livello nazionale e locale, oltre che rappresentanti dell’Ambasciata degli Stati Uniti, dell’Ufficio della Cooperazione per la Difesa di Roma, del Comando americano per la Formazione e Dottrina e dell’Aeronautica statunitense in Europa. Al centro del confronto le attività di addestramento svolte all’interno del Sito di Interesse Comunitario (SIC) nell’area del Meduna – Cellina che consistono prevalentemente in esercitazioni di aviolanci per l’invio di viveri o mezzi e in esercitazioni con colpi a salve. Il corso avanzato ha avuto l’obiettivo di promuovere l’interazione tra agenzie e la cooperazione multinazionale tra le parti militari e civili che lavorano nel campo della gestione delle aree di addestramento sostenibili. Questo momento di formazione ha consentito di agevolare la cooperazione in un ambiente di lavoro sicuro, fornendo ai partner civili gli strumenti per comprendere meglio le operazioni militari e ai militari l’opportunità di capire meglio le sfide della protezione dell’ambiente su scala locale e regionale. “È un importante momento conoscitivo per tutti i soggetti coinvolti nella delicata gestione delle attività di esercitazione militare sul nostro territorio” , ha affermato l’assessore regionale Mariagrazia Santoro (nella foto, con il gen.Cavoli) sottolineando che “questa due giorni di lavori rientra appieno nel percorso di collaborazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comando militare dell’Esercito e il Dipartimento della Difesa americano finalizzato a condividere le modalità di utilizzo delle aree militari in un’ottica di reciproco vantaggio”. Su questo tema, la rappr. del Friuli V.Giulia ha assicurato che “siamo prossimi a raggiungere una soluzione che disciplini nel reciproco interesse le necessarie attività di esercitazione, fondamentali ai fini degli interventi umanitari, e l’imprescindibile tutela ambientale. A breve saremo in grado di sottoscrivere i nuovi regolamenti disciplinari”.