“Prosecco che rovina i denti? Altro che fake news questo è vero e proprio giornalismo trash. Buttiamola sul filosofico, visto che di scientifico in questa affermazione non c’è nulla”. Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha commentato così la notizia riportata dal quotidiano popolare britannico che “spesso inciampa nel giornalismo spazzatura. Su i denti si dicono stupidaggini, senza fare alcuna verifica seria, sin dall’antichità. Ad esempio, Bertrand Russel disse che Aristotele sosteneva che le donne avessero meno denti degli uomini e ‘sebbene fosse stato sposato due volte, non gli venne mai in mente di verificare questa affermazione esaminando la bocca delle sue mogli’. Insomma bastava un semplice controllo: se fosse vero quanto sostenuto dal “Sun” il Veneto sarebbe una terra di sdentati, ma una verifica, anche la più superficiale, smentirebbe la tesi del quotidiano inglese. E’ vero, invece, che un bicchiere di Prosecco può far scoccare la scintilla dell’allegria con tanto di sorriso a trentadue denti: vengano pure gli inglesi da noi in Veneto, che si tratti del Prosecco di Valdobbiadene, del Cartizze o del Fior d’arancio amabile degli Euganei, scopriranno che un motivo per brindare e sorridere alla vita c’è sempre. E allora ‘Prosit’ che, per inciso, nella radice latina rimanda al verbo prodesse, cioè giovare e ciò che giova, come un buon calice di bollicine venete, non rovina, né portafogli, né la salute né, tantomeno i denti dei sudditi di Sua Maestà Britannica”. Intanto, a Bruxelles, presso l’ambasciata d’Italia il Consorzio Prosecco Doc  ha  promosso una iniziativa alla promozione e valorizzazione delle bollicine tutte venete, e terviainie in particolare. L’Ambasciatrice Elena Basile ha sottolineato l’incredibile successo riscontrato dal Prosecco, punta di diamante di un Made in Italy che unisce sapientemente il rispetto per la tradizione e le specificità regionali con le tecnologie più innovative, esempio tangibile dell’altissimo livello di qualità dei prodotti italiani. Il Made in Italy in campo alimentare non può che essere associato all’idea di qualità. Nel caso del Prosecco, che dal 2009 ha assunto la Denominazione di Origine Controllata, alla qualità si affianca virtuosamente anche la quantità: il Prosecco è infatti il vino italiano più esportato nel mondo con una performance straordinaria che, dal 2010 al 2016, si è attestata su valori annui di crescita intorno al 20%. Se il Prosecco è certamente un vino amato in Italia, la parte da leone della sua produzione è destinata all’estero, in particolare Regno Unito e Stati Uniti. Il Belgio, nel solo primo semestre del 2017, ha ottenuto il 5° posto come mercato di destinazione del Prosecco con una quota pari al 3,1% del totale esportazioni. Con più di 300 milioni di bottiglie di Prosecco DOC che hanno varcato i confini nazionali nel 2017, il Prosecco si conferma non solo come uno dei migliori esempi di internazionalizzazione del Made in Italy, ma soprattutto come una storia di successo che incarna l’ideale del ‘’Vivere all’Italiana’’. L’importanza di fare sistema coordinato è stata sottolineata anche dal presidente del Consorzio Prosecco DOC, Stefano Zanette: “Il prosecco è l’espressione di un territorio dalle potenzialità infinite. Il punto fondamentale è quello di operare in maniera sinergica per fare “sistema Italia” al fine di coinvolgere il maggior numero di operatori commerciali ed economici, come avvenuto in questa importante occasione”. “L’occasione è stata utile per rafforzare il legame tra gli stakeholder della nostra regione e le istituzioni presenti nella capitale belga, grazie alla disponibilità e all’ospitalità dell’Ambasciatore – conclude Gian Angelo Bellati, segretario generale di Unioncamere del Veneto –. Solamente attraverso un lavoro coordinato e sinergico le nostre eccellenze possono avere il meritato riconoscimento a livello transnazionale, con positive ricadute economiche e commerciali. Questo è l’obiettivo primario di uffici di rappresentanza come quello di Unioncamere del Veneto-Eurosportello”.

 

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