Per la prima volta, a Verona (ospedale Borgo Trento dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata), dopo un periodo di utilzzo che ha permesso di testarne la straordinaria efficacia, è stato presentato ad autorità e media un macchinario sanitario in grado di eliminare in tutto o in parte, nell’80% dei pazienti trattati, i gravi tremori provocati dal morbo di Parkinson lavorando senza nessuna invasività, senza chirurgia, senza dolore, senza effetti collaterali. La macchina si chiama “MRgFUS Magnetic Resonance guided Focused Ultrasound”, è prodotta in Israele, ed è costata 7 milioni e 087 mila euro, dei quali 1 milione 360 mila come contributo della Fondazione Cariverona e il rimanente investito dall’Aoui veronese utilizzando, come ha tenuto a sottolineare il Direttore Generale, gli utili ottenuti nel corso della gestione. “Nella sanità moderna, quella del presente e del futuro nella quale il Veneto è, e sarà, protagonista – ha detto il Presidente della Regione ringraziando Fondazione Cariverona per il contributo e tutti i sanitari che operano nella struttura scaligera – non contano tanto i numeri dei posti letto, sui quali oramai si fanno battaglie di retroguardia, quanto innovazioni come questa: macchine straordinarie, che curano meglio il malato, ottengono risultati sempre più incisivi, provocano sempre meno dolore o nessun dolore come in questo caso, evitano alle persone lunghi e sgraditi ricoveri. Per questi obiettivi – ha aggiunto – investiamo ogni anno 70 milioni di euro, grazie ai quali siamo l’unica Regione d’Italia ad avere la chirurgia robotica, grazie alla presenza del robot Da Vinci, in tutti gli ospedali ‘hub’ e non solo e macchinari di ultima generazione in funzione in tante strutture del territorio. Si chiama qualità diffusa, ed è una caratteristica peculiare del sistema sanitario veneto. Abbiamo fatto questa scelta fin dalla redazione del Piano Sociosanitario vigente, che siamo già al lavoro pe rinnovare e migliorare ulteriormente, ed è anche grazie al livello delle nostre tecnologie, abbinato al valore dei medici e degli scienziati presenti in ogni ospedale, che la sanità veneta attrae pazienti da molte altre Regioni d’Italia per un valore complessivo di circa 300 milioni l’anno”. “MRgFUS” è la prima in Italia, ma anche la prima installata in Europa a piattaforma multipla per trattamenti termo ablativi “neuro” e “body” con guida Risonanza Magnetica ad alto campo 3 Tesla, che consente trattamenti terapeutici non invasivi per mezzo di due tecnologie integrate: Ultrasuoni Focalizzati ad alta intensità che producono termo ablazione nel punto focale del tessuto da curare e Risonanza Magnetica 3 Tesla che abilita l’operatore a localizzare, centrare e monitorare la parte anatomica da curare. In una nota si spiega che le applicazioni possibili sono multidisciplinari: in neurochirurgia per il tremore essenziale, il tremore dominante da Parkinson, il dolore neuropatico; in oncologia per la denervazione ossea dei tumori benigni e per l’osteoma osteoide; nel campo della salute della donna per attaccare i fibromi uterini e l’adenomiosi, la forma dell’endometriosi che infiltra la parete muscolare dell’utero. Nel futuro, si conta di poter utilizzare “MRgFUS” anche per il rilascio di farmaci nel cervello attraverso la barriera emato-encefalica e per combattere il tumore alla prostata e le metastasi ossee. Numerosi e importanti sono i benefici per i malati: procedure non invasive, terapie eseguite senza ospedalizzazione e anestesia, rapido ricovero; nessun uso di sala operatoria e decorsi post operatori; nessun rischio di infezioni; assenza di dispositivi di cura da impiantare; procedura a singola sessione con risultati immediati; non uso di radiazioni e controllo termometrico della termo ablazione in tempo reale con Risonanza Magnetica; massima precisione e accuratezza sub-millimetrica nei tre assi spaziali per il centraggio e la terapia delle parti anatomiche da curare.