Destinando 600 mila euro la regione Friuli V.Giulia ha deciso di dare attuazione alla misura “Sicurezza alimentare molluschi bivalvi” nell’ambito del Piano di azione del Flag (Fisheries local action group) denominato Gac. E’ stata infatti approvata l’adozione di atti per un avviso pubblico per la selezione di un soggetto attuatore di un progetto pluriennale delle attività di autotutela degli operatori del settore alimentare, relative alla sorveglianza periodica delle zone di raccolta, produzione e stabulazione dei molluschi bivalvi vivi, sull’arco costiero del Friuli Venezia Giulia. L’avviso contiene le disposizioni per la presentazione delle domande di concessione del sostegno previsto per l’attuazione della misura comunitaria inerente la sicurezza alimentare dei molluschi bivalvi. Tale avviso di selezione prevede, nell’ambito delle attività di raccolta, produzione e stabulazione di molluschi bivalvi vivi, le attività dirette a garantire il maggior livello di sicurezza alimentare dei prodotti, mediante misure costanti di controllo e prevenzione sanitaria, unitamente ad azioni coordinate e condivise dagli operatori del comparto per la promozione dei prodotti, e per rafforzare la competitività delle imprese sul mercato e la commerciabilità delle produzioni. Al fine di raggiungere tali obiettivi, che vengono perseguiti anche per dare attuazione alle misure di competenza della Regione nell’ambito del programma operativo del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) 2014-2020, che assegna all’Amministrazione il ruolo di organismo intermedio delegato per il coordinamento con lo Stato degli interventi cofinanziati dal Feamp, è stato identificato un soggetto attuatore, denominato Centro tecnico informativo (Cti). Il Cti sarà l’interfaccia operativa tra le autorità di controllo pubblico in materia di sicurezza alimentare, igiene della nutrizione e polizia veterinaria, e gli operatori del settore alimentare del comparto. Ciò per il coordinamento e l’implementazione della gestione del rischio microbiologico e tossicologico, a tutela degli interessi sia dei consumatori che dei produttori, seguendo il processo di autocontrollo volontario da parte degli operatori e garantendo la sostenibilità gestionale ed economica alle imprese, anche attraverso azioni di divulgazione tra gli operatori e di informazione e promozione verso i consumatori. L’allevamento dei mitili è in atto da quasi tre secoli lungo il litorale roccioso tra Duino, Trieste, Muggia. La sua tipicità ha consentito l’iscrizione nel registro dei prodotti tipici. Le prime notizie di allevamenti di mitili nel Golfo di Trieste sono risalenti al 1732, quale sottoprodotto delle più importanti e remunerative colture di ostriche.