Dodici milioni di euro, distribuiti dal 2016 al 2018, per la monitoraggio-sorveglianza delle zone sismiche considerato che tutto il territorio veneto è soggetto a rischio. Parte di questi fondi, oggetto di una delibera della Giunta regioanle, saranno usati per la prevenzione dei potenziali danni con la messa in sicurezza degli edifici più esposti, tra i circa 4 mila censiti come ‘strategici e rilevanti’, ubicati nelle aree a più elevata pericolosità. In tal senso l’ass. ai LL.PP Elisa Berti ha detto che è stata avviata una prima linea di finanziamento per complessivi 12 milioni di euro di fondi comunitari, di cui potranno beneficiare gli Enti pubblici dei Comuni situati nelle zone più a rischio. L’ass. De Berti, che ha fatto approvare dall’Esecutivo un bando del Programma Operativo Regionale (POR) FESR 2014 – 2020, la cui azione è denominata “Interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici ubicati nelle aree maggiormente a rischio”. A queste risorse si aggiungeranno ulteriori 17 milioni nel triennio successivo, sommandosi alle decine di milioni di euro che sono già state assegnate negli scorsi anni con altre forme di finanziamento. Secondo la Regione Veneto l’obiettivo è quello di sostenere interventi di natura strutturale finalizzati al miglioramento o adeguamento sismico delle costruzioni riconosciute strategiche e rilevanti di proprietà degli Enti pubblici che operano nelle zone nelle quali il pericolo è potenzialmente più alto. Nel bando sono indicati i Comuni veneti interessati, cioè quelli il cui territorio è caratterizzato, in tutto o in parte, da un’accelerazione massima al suolo almeno pari a 0,125g”, vale a dire le zone potenzialmente più pericolose in base alla classificazione sismica nazionale. Saranno considerati ammissibili gli interventi di adeguamento o di miglioramento di edifici, definiti strategici e rilevanti in base alla normativa vigente, di proprietà di Enti pubblici che operano nei territori dei suddetti Comuni, il cui costo sia almeno pari a 200 mila euro. Tra le categorie di opere riconosciute ammissibili, vi sono quelle relative all’esecuzione delle opere strutturali e tutte le opere connesse, comprese quelle di finitura, di impiantistica, di consolidamento dei terreni, opere speciali nel sottosuolo, le varie spese tecniche e varie indagini. Ogni Ente pubblico può presentare al massimo tre domande, comprese quelle in forma associata, che dovranno essere inoltrate tra il 20 luglio e il 30 settembre, esclusivamente per via telematica.

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