Tra gli interventi per oltre 7 milioni di euro che la Regione Friuli V.G. ha deciso di finanziare nell’ambito della prevenzione del rischio idrogeologico in provincia di Pordenone, ci sono anche la bonifica dell’amianto lungo l’asta del Cellina nonché l’avvio dello sghiaiamento del lago di Barcis, come previsto dalla Protezione civile. I dettagli dei 24 lavori che verranno eseguito lungo i corsi d’acqua del Friuli occidentale dal Consorzio di Bonifica Cellina Meduna sono stati illustrati nel corso di un incontro tra il presidente dell’ente consortile, Ezio Cesaratto, l’assessore regionale all’ambiente, Sara Vito, e i sindaci dei comuni interessati dagli interventi (foto). La riunione è servita, spiega una nota, per fare il punto della situazione sullo stato della progettazione sino ad ora eseguita nonché sui futuri lavori già programmati.Fra gli interventi finanziati dalla Regione e gestiti dal Consorzio di bonifica Cellina Meduna figura anche la progettazione esecutiva e il primo lotto dei lavori di sghiaiamento del Cellina a monte di Barcis (800 mila euro), a seguito dell’avvio dei lavori da parte della Protezione civile della strada in destra lago. Il piano prevede anche una serie di opere inferiori quali la manutenzione della roggia di Spilimbergo (400 mila euro), La Rupa a Valvasone (350 mila), il canale Taglio nuovo a Cordovado (300mila), e il rio Brentella a Roveredo. Inoltre, 150 mila euro invece sono destinati alla progettazione definitiva del consolidamento degli argini del Livenza, opere necessarie in vista dei lavori che farà la Regione Veneto per la zona di Prà dei Gai. Come ricordato dall’ass. Vito, con una norma del 2015 la Regione ha riclassificato i fiumi in Friuli Venezia Giulia per stabilire con precisione di chi ne fosse la competenza e quindi la relativa manutenzione. “Questo aspetto – ha detto l’assessore – è uno dei punti qualificanti del progetto sul contrasto al rischio idrogeologico del territorio. Nella legge abbiamo individuato i Consorzi quali bracci operativi della Regione per mettere in atto una serie di interventi per la difesa del suolo. Con quello del Cellina Meduna è stato compiuto un importante lavoro di mappatura delle criticità e delle opere da eseguire. Quindi ad ogni opera è stato assegnato un criterio di priorità in base al quale sono stati individuati i primi 24 interventi da compiere. Questo meccanismo – ha aggiunto Vito – deve diventare virtuoso affinché la manutenzione dei corsi d’acqua sia costante e puntuale”. L’assessore ha ricordato come sia di fondamentale importanza il confronto con i sindaci “per ricevere da loro, che presidiano il territorio, l’indicazione di eventuali criticità prima di mettere mano alla progettazione esecutiva. La riunione di oggi è stata molto positiva e tra qualche mese faremo un ulteriore aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori a cui faranno seguito nuovi sopralluoghi per avere maggiore accortezza degli interventi programmati. Sul rischio idrogeologico – ha concluso Vito – la Regione ha voluto compiere un salto di qualità rispetto al passato, investito solo lo scorso anno 28 milioni di euro”. Tra gli interventi più rilevanti illustrati figura un ulteriore lotto per l’asporto dell’amianto dal greto del Cellina nonché la sistemazione delle opere di difesa sulla sponda sinistra. Per questi lavori sono previsti 854 mila euro, che vanno a sommarsi ad un altro milione di euro già stanziato in passato dalla Regione. Altri 800 mila euro sono stati destinati invece alla manutenzione straordinaria del fiume Sile nel tratto lungo 16 chilometri compreso tra i comuni di Chions, Pravisdomini e Azzano Decimo. L’intervento prevede la rimozione della folta vegetazione lungo il corso d’acqua nonché il rafforzamento delle sponde.