Il Palazzo Congressi di Riva del Garda ospiterà i lavori di REbuild, convention nazionale sull’innovazione della riqualificazione e gestione immobiliare (25-26 giugno). Organizzata da Habitech – Distretto Tecnologico Trentino – e Riva del Garda Fierecongressi, REbuild presenterà al grande pubblico le nuove frontiere e i nuovi obiettivi dell’edilizia, non soltanto italiana ma anche europea. L’evento porterà in Trentino, luogo di nascita di esperienze italiane di sostenibilità nell’edilizia e nell’energia, i più importanti casi di innovazione nel mondo della riqualificazione e della valorizzazione del patrimonio immobiliare. Non è un caso che tutto ciò accada qui: il territorio in cui Habitech ha fondato il Green Building Council Italia, portando nel nostro Paese lo standard statunitense LEED, acronimo di Leadership in Energy and Environmental Design, il sistema di certificazione di sostenibilità di edifici più diffuso al mondo. Un’intuizione che oggi sostiene un mercato che in Italia conta più di 200 edifici certificati e in corso di certificazione. Il Trentino è anche il luogo dove si sono concentrati grandi sforzi sulla diffusione di sistemi costruttivi tramite prefabbricati. Ne è un esempio ARCA, il primo il sistema di certificazione per gli edifici con struttura portante in legno, supportato nel suo sviluppo da Habitech. Per la quarta volta Habitech porta a Riva del Garda tutti i protagonisti che nel mondo hanno fatto scuola in materia di riqualificazione e gestione immobiliare e che troveranno terreno fertile per gettare le basi di nuovi modelli di mercato proprio in Trentino.  “REbuild è da considerarsi la punta di un iceberg nel mondo dell’innovazione della riqualificazione, con competenze di studio e ricerca di modelli da introdurre sul mercato, che stimolino il risveglio del settore dell’edilizia puntando sulla sostenibilità e sul risparmio energetico” afferma Marco Pedri, presidente di Habitech. I dati parlano chiaro: il 50% dei 45.000 certificati energetici emessi in Trentino riguardano edifici di classe c e d ed il 40% circa riguarda addirittura classi inferiori alla d. “E’ un campione rappresentativo sul fatto che anche in regione c’è molto da fare su questo tema, individuando i modelli più adatti per trovare uno sbocco su questo mercato”.
Gli elevati standard di REbuild sono stati possibili proprio perchè il Distretto Tecnologico Trentino, grazie alla sua esperienza decennale nel settore delle costruzioni, ricopre una posizione privilegiata rispetto alle piccole e grandi innovazioni che le aziende del settore portano all’interno del mercato come nuovi strumenti di business. REbuild vuole quindi riattivare la filiera delle costruzioni, portandola a contatto con le realtà nazionali e internazionali più all’avanguardia e fornendo strumenti nuovi e opportunità di sviluppo. “Rebuild è in linea con quanto che stiamo analizzando in commissione legislativa, con la predisposizione della legge di riforma urbanistica, che ha nella rigenerazione urbana i capisaldi, partendo dal presupposto che è un settore con possibilità di sviluppo. La Provincia ha il compito di creare le precondizioni perché le cose possano accadere, offrendo un sostegno, com’è stato fatto anche in passato, per dare al mondo imprenditoriale una scossa, in cui ognuno deve essere imprenditore di se stesso, ma deve mettersi assieme per crescere sia in termini dimensionali sia in termini di capacità innovativa e proporre nuovi modi d’intervento. In questo la sinergia tra strumenti pubblici e privati può dare la necessaria spinta ” afferma Carlo Daldoss, assessore alla coesione territoriale, urbanistica ed edilizia abitativa della Provincia autonoma di Trento. L’industrializzazione della riqualificazione è uno dei processi che a livello internazionale ha dimostrato di saper ridurre significativamente tempi e costi degli interventi in campo edilizio, creando posti di lavoro e abbattendo i consumi”, ricorda Thomas Miorin, ideatore di REbuild Italia.

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