Nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria 2018 si è tenuta il 22 gennaio la cerimonia per la Posa della Pietra d’Inciampo in onore di Olga Blumenthal Secrétant, posta dall’artista Gunter Demnig davanti all’ingresso della sede centrale dell’Università Ca’ Foscari per ricordare la lettrice di tedesco presso l’Ateneo che nel 1944 venne deportata a Ravensbruck dove morì il 24 febbraio 1945. A seguire si è tenuta in Auditorium Santa Margherita una lectio dell’artista Gunter Demnig che da più di vent’anni gira l’Europa per posare le “pietre d’inciampo” in memoria delle vittime del nazismo. Michele Bugliesi, rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia, ha ricordato che “è importante mantenere la memoria viva affinché non succeda mai più. Ciò che facciamo è importante per i ragazzi che non hanno memoria, per tramandare a loro questo ricordo che servirà a mantenere forte questo senso di civiltà. Questo progetto strutturato declina la memoria nelle sue molteplici sfaccettature per ricordare le molte vittime di questo orrore”. Anche Paola Mar, assessore del Comune di Venezia è intervenuta con i saluti dell’ente locale e si è associata al dovere delle istituzioni di ricordare le vittime del nazismo con iniziative congiunte come questa e ricche di significato. Alessandro Casellato, delegato del rettore al Giorno della Memoria, ha sottolineato che quest’evento fa parte di un’ampia programmazione per il Giorno della Memoria, con conferenze, presentazioni e mostre, come quella in corso a CFZ. Silvia Bettanin, giovane laureata in storia che ha dedicato la sua tesi di laurea alla storia di Ca’ Foscari durante il fascismo, ha condiviso la storia di Olga Blumenthal (Venezia, 20 aprile 1873 – Ravensbrück, 24 febbraio 1945): docente italiana di lingua e letteratura tedesca presso il R. Istituto Superiore di Scienze economiche e commerciali di Venezia poi Università Ca’ Foscari Venezia, insegna dal 1919 al 1938, come assistente alla cattedra di lingua e letteratura tedesca quindi come insegnante di italiano per alunni stranieri. Di origini ebraiche, con la promulgazione delle leggi razziali del 1938 si ritira a vita privata, continuando a svolgere la sua attività di insegnante presso la Scuola ebraica prima di essere arrestata dai tedeschi Il 30 ottobre 1944 e in seguito deportata nel campo di concentramento nazista di Ravensbruck dove muore il 24 febbraio 1945. E’ ricordata dal rettore Gino Luzzatto nel dopo guerra con le altre tragiche vittime dell’università nell’ambito della guerra e delle leggi razziali. L’artista Gunter Demnig ha quindi raccontato la genesi del progetto delle pietre d’inciampo all’interno del suo percorso artistico. Sono state posate 65 mila pietre in 21 paesi d’Europa per onorare la memoria delle vittime del nazismo prive di sepoltura in Germania e in tutt’ Europa. “C’è una gran differenza per uno studente tra leggere certi accadimenti storici in un libro e vedere una pietra che ci racconta il destino delle persone” – ha detto Demnig. Nel 1992, dopo aver realizzato diverse opere nello spazio pubblico, ha voluto ricordare la deportazione degli zingari da Cologna, una storia dimenticata dagli abitanti della città. Il progetto si è poi allargato alle storie individuali di ebrei vittime del nazismo coinvolgendo le famiglie delle persone a cui ogni pietra era dedicata. Demnig ha concluso dicendo che la particolarità della pietra d’inciampo, che alcuni familiari gli avevano fatto notare, è che quando ci si piega davanti a queste pietre per leggerne il nome, in qualche modo ci si inchina e ci si inginocchia davanti a queste vittime. L’iniziativa è stata promossa da: Centro Tedesco di Studi Veneziani, Comune di Venezia, Comunità Ebraica di Venezia, Iveser, Ulss 3 Serenissima, Università Ca’ Foscari, con il patrocinio del Consiglio d’Europa – Ufficio di Venezia e la collaborazione di Insula.