Una delegazione italiana guidata dal prof. Andrea Marion del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova ha raggiunto, dopo otto giorni di navigazione su un vascello oceanografico salpato dal porto di Danzica, la base di ricerca polacca nell’isola di Spitsbergen, la maggiore dell’arcipelago delle Svalbard. La missione, iniziata il 26 giugno, si è conclusa mercoledì 8 luglio, mentre la permanenza nella stazione polare polacca di Hornsund si è protratta per esperimenti e rilevazioni fino al 6 luglio. La delegazione (nella foto) era composta da Mattia Zaramella sempre del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova e da Andrea Bergamasco, fisico oceanografo del CNR ISMAR-Istituto di Scienze Marine di Venezia. La base polacca di Hornsund si trova a 77° di latitudine nord ed è stata costruita negli anni Cinquanta grazie ad alcune esplorazioni pionieristiche: è l’unica stazione polare artica sita in un’area protetta quasi inaccessibile al turismo di massa. Il campo di ricerca scientifica rappresenta per questo motivo un laboratorio naturale di grande interesse anche se l’attività presenta grosse difficoltà operative legate al difficile raggiungimento dei luoghi, alla morsa del clima soprattutto nel periodi autunnali, invernali e primaverili e all’insidia dell’attacco all’uomo degli orsi polari che costringono a esplorazioni di gruppo, personale armato e ausilio di cani da esplorazione. La stazione polare polacca “Stanislaw Siedlecki”, situata nella baia dell’Orso Polare (Isbjørnhamna) nel fiordo di Hornsund, è un’importante punto di riferimento per la ricerca artica. La base è sede infatti di attività oceanografiche e geofisiche a cui si aggiungono ricerche mirate allo studio dell’idrobiologia terrestre e marina frutto della collaborazione tra l’Accademia delle Scienze Polacca di Varsavia e l’Università di Padova. L’accordo coinvolge tre dipartimenti dell’Ateneo patavino (Ingegneria Industriale, Biologia, Biomedicina Comparata e Alimentazione) e due Istituti dell’Accademia delle Scienze di Polonia (Geofisica e Oceanologia), su temi di ricerca che comprendono indagini fluidodinamiche, ecoidrauliche e biomarine, sulle interazioni tra atmosfera, idrosfera e criosfera legate agli effetti dei cambiamenti climatici.