Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso presentato da Sacaim, secondo classificato nella gara per il restauro del Ponte di Rialto, accogliendo le tesi difensive del Comune di Venezia. Il costo dei lavori sarà sostenuto dall’imprenditore Renzo Rosso della “Diesel”(nella foto). Ora i lavori sul ponte – come si precisa in una nota del Servizio Gare e contratti – finanziati da OTB “Only the Brave” possono continuare senza interruzioni. Il ricorso avanti al Tar riguardava questioni molto tecniche, come aveva ricordato qualche settimana fa il presidente della Commissione di gara, Fabio Cacco. In sostanza si trattava di stabilire se una componente del costo dell’offerta della vincitrice Lares (i costi relativi alla sicurezza aziendale) andassero obbligatoriamente ed esplicitamente indicati o meno nell’offerta economica. Una recente sentenza del Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria, emanata dopo l’aggiudicazione definitiva dei lavori, aveva infatti optato per un’ interpretazione rigorosa, nel senso che quei costi dovevano essere indicati, anche se il bando non lo prevedeva. Sacaim, aveva sostanzialmente basato il proprio ricorso su questa pronuncia. Il Comune è invece riuscito a dimostrare di aver agito con coerenza, seguendo le indicazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione, della giurisprudenza più recente dello stesso Consiglio di Stato, creando un affidamento nei concorrenti sulla correttezza del modo di presentazione delle offerte. Ben diciassette concorrenti su diciannove avevano presentato l’offerta economica senza l’indicazione dei costi della sicurezza aziendale.