La recuperata bellezza del Todaro – la statua del primo patrono della città prima di San Marco, che raffigura San Teodoro d’Amansea (foto), che originariamente si trovava sulla sommità della colonna occidentale della Piazzetta, accanto alla colonna con il leone di San Marco-  è stata restaurata (dopo circa un anno di lavori) e benedetta da mons. Antonio Meneguolo del Patriarcato di Venezia e delegato della basilica marciana. A dare il primo saluto ai presenti nel cortile di Palazzo Ducale, ai piedi della Scala dei Giganti, la presidente della Fondazione Musei Civici Mariacristina Gribaudi. “Ringrazio Andrea Rigoni non solo per aver consentito il restauro – ha sottolineato la presidente – ma soprattutto per la sua eleganza e semplicità con le quali ha imposto la sua non presenza spostando l’attenzione verso la statua e i veneziani. Ringrazio anche Enrico Bressan di Fondaco perché è evidente che dobbiamo fare rete per avere tali risultati. Questo è un bellissimo esempio di come, in questi anni, si può essere imprenditori e di come si può restituire qualcosa al nostro Paese. Venezia, naturalmente, non può che ricevere questa attenzione ed essere grata a imprenditori come Andrea Rigoni,” ha concluso Gribaudi. “Quello che importa è che possiamo rilanciare il futuro. E questo di oggi è un esempio di una collaborazione importante tra un’impresa privata e l’istituzione pubblica. Questa statua farà ricordare a tutti coloro che la vedranno che dietro il suo restauro ci sono i privati e persone che lavorano. Che curano la città secondo quello che si chiama sussidiarietà. In questo caso Andrea Rigoni di Asiago, che fa parte di quell’area metropolitana di veneziani che sta salvando Venezia. Questa è la strada. Far ripartire le fabbriche e il lavoro.” E’ il commento del sindaco di Venezia. Enrico Bressan, presidente di Fondaco, ha sostenuto che “si è ’inaugurzto il simbolo della città di Venezia, il quale ha circa settecento anni ed è la sommatoria di diversi materiali di differenti provenienze. Quasi a voler significare la presenza della città nel mondo e la sua potenza. Se questa statua fosse restituita al godimento pubblico in un Paese diverso dal nostro, oggi sarebbe festa nazionale. La mia speranza – ha continuato Bressan – è che prima di tutto i veneziani vengano a Palazzo Ducale per riappropriarsi di questo simbolo che ci appartiene. Tutto il restauro è stato documentato tramite una webcam che ha consentito la visione a circa centosessantamila persone in tutto il mondo. Questo è stato per noi anche un modo di far toccare con mano la concretezza di un imprenditore trasferita alla tutela dei beni culturali”, ha concluso il presidente di Fondaco.  “Devo io ringraziare – ha detto Andrea Rigoni, AD di Rigoni di Asiago – chi mi ha dato l’opportunità di fare il restauro di questa statua meravigliosa e ricca di simbolismo. Ho seguito da vicino i lavori, anche attraverso la webcam, e ho potuto vedere giorno per giorno i progressi fatti che l’hanno restituita, come una bella signora, a Venezia. Quando un anno fa ho incontrato il sindaco, gli ho raccontato quello che rappresentava e rappresenta per noi dell’altopiano dei Sette Comuni la Repubblica di Venezia, di cui storicamente siamo stati alleati. Io qui mi ritrovo a casa mia e sono felice di essere stato una piccola parte del restauro. Lo spirito con cui ho agito, ha concluso Rigoni, è quello di essere d’esempio per tutti coloro che hanno la possibilità di prendersi cura del patrimonio culturale e architettonico. Lo dico a tutti, scegliete un’opera d’arte e diventate sponsor del suo restauro”. Prima delle conclusione della ceriminia, il sindcao ha ringraziato Andrea Rigoni. “Le sue parole – ha affermato  – dimostrano che esiste la città metropolitana. Spero che sia d’esempio per quello che ha fatto, che è un modello di valore etico dell’impresa. La rinascita di questa città ci deve vedere tutti assieme, settore pubblico e privato. Ringrazio la presidente Gribaudi, la soprintendente Carpani, le maestranze e i tecnici che hanno lavorato. Un grazie particolare al presidente di Fondaco Enrico Bressan che ha concluso non solo questa, ma molte altre operazioni di restauro di opere d’arte veneziane. Lavori sempre fatti con finanziamenti privati. A lui va il mio elogio pubblico”. Prima sono intervenuti Mario Cherido di Lares, l’azienda che ha curato il restauro, il quale ha ricostruito l’origine del manufatto, gli interventi subiti in passato, e quelli condotti in questi mesi. E la soprintendente Emanuela Carpani, che ha ricordato la collaborazione tra i tecnici della soprintendenza e gli esecutori dei lavori. Nei giorni scosi, intanto, c’è  stata l’estrazione dei 5 vincitori del concorso: “Magica Venezia”! Altissima anche quest’anno la partecipazione, decine di migliaia i consumatori che hanno inviato il coupon completato con le 18 prove d’acquisto azzurre-blu. E’ evidente che il viaggio a Venezia, per due persone ha attirato molti consumatori. Questi i 5 vincitori: Arianna Totaro (Bari); Carolina Scarano (Napoli); Isabella D’Agostini (Treviso); Andrea Pravato (Padova) e Loris Mantovani (Verona).  Qualora uno dei vincitori o più comunicheranno di rinunciare, i promotori del concorso hanno provveduto ad estrarre nomintaivi di riserva. Per i vincitori, oltre alle due notti presso il favoloso Hotel Monaco & Grand Canal di Venezia, anche le colazioni, una speciale cena per due persone presso la struttura e la visita guidata alla statua del Todaro, ristrutturata grazie all’azienda alimentare di Asiago.

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