Convinta volontà di Toscana ed Emilia Romagna per la realizzazione di un impianto polota di ricerca sull’energia elettrica utilizzando il lago Brasimone (foto) che è sull’Appennino tosco-emiliano, a Camugnano (Bologna), che si trova a 2 km dal confine con la Toscana. A sostegno del progetto con una delibera la giunta regionale di Firenze ha stanziato 3 mln. L’impianto, secondo il programma, utilizzerà la tecnologia della fusione nucleare. La candidatura del Centro di Ricerca Enea di Brasimone è stata presentata dalle Regioni Emilia Romagna e Toscana in risposta ad un avviso pubblicato da Enea per selezionare in Italia un sito idoneo ad ospitare un Centro di ricerca per la realizzazione dell’esperimento DTT (Divertor Tokamak Test). Lo stanziamento generale è di 28 mln di euro, 3 dei quali sono stati ora decisi dalla Toscana. Il progetto DTT è già stato approvato dal Consorzio europeo EuroFusion. Enea è titolare dell’iniziativa che consentirà di studiare materiali, componenti e soluzioni ingegneristiche per futuri sistemi di produzione di energia pulita e sicura. Un progetto che, come ha sottolineato l’assessore regionale alle attività produttive, qualora dovesse approdare sull’Appennino tosco-emiliano rappresenterebbe un’opportunità di crescita per il sistema della ricerca, per la competitività del sistema produttivo regionale, per la qualificazione e valorizzazione delle competenze umane e per l’incremento dell’occupazione. Si è inoltre appreso che a sostegno della candidatura oltre alle due Regioni, anche le amministrazioni e le comunità locali dell’Unione dei Comuni dell’Appenino bolognese e del versante toscano, la Città metropolitana di Bologna e la Città metropolitana di Firenze. Le Università di Bologna, di Firenze e di Pisa hanno manifestato interesse, e qualora il progetto andrà a conclusione, hanno fatto sapere di essere in grado di fornire gruppi di ricerca.

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