“Stiamo lavorando a fondo per combattere la pericolosa capacità di penetrazione delle organizzazioni mafiose e criminali nella nostra economia. Come Regione siamo impegnati al massimo nel supportare le imprese, soprattutto nell’accesso al credito. Sono convinto che per contrastare questi fenomeni anche la classe politica debba fare la sua parte, formando nelle scuole politiche amministratori non solo capaci e preparati, ma anche onesti.” Lo afferma l’assessore regionale allo sviluppo economico il quale è intervenuto a Padova a “Sviluppo economico e contrasto alla criminalità organizzata: ruolo e responsabilità delle istituzioni territoriali” svoltosi nell’Aula Magna del Palazzo del Bo.
“Dal rapporto presentato emerge una situazione preoccupante per il Veneto – sottolinea Marcato – l’impegno della Regione è massimo sul tema. Abbiamo chiuso un accordo di legalità con la Camera di Commercio, UPI, ANCI e Prefetture delle istituzioni locali e territoriali contro le mafie. Elemento importante è che spesso e volentieri imprenditori, artigiani e commercianti vengono intercettati da criminali perché sono in evidente difficoltà finanziaria. Su questo aspetto la Regione si è mossa da tempo per agevolare l’accesso al credito delle nostre aziende. Solo nella sezione speciale veneta abbiamo messo 30 milioni di euro che andranno a sprigionare 1,2 miliari di euro di investimenti. Altre risorse regionali le abbiamo destinate a Veneto Sviluppo: 25 milioni di euro messi a disposizione che hanno sprigionato 1,2 miliardi di euro di investimenti. L’impegno della Regione c’è e si vede – rimarca l’assessore – resta un tema su cui poco si riflette e meno si dice. Le classi dirigenti nascono dai partiti. Sostengo da anni, spesso inascoltato, che servono scuole di partito, che preparino gli amministratori a fare il proprio dovere, a rappresentare al meglio chi li vota e al contempo la selezione della classe dirigente deve essere fatta anche su basi etiche. Lo dico chiaramente – conclude Marcato – chi è disposto a qualsiasi cosa pur di fare il consigliere comunale, regionale o il parlamentare va tenuto fuori dalla competizione elettorale. Dobbiamo avere persone brave e per bene, capaci e oneste perché altrimenti mettere nei gangli istituzionali persone che non hanno queste caratteristiche dà la possibilità alla metastasi mafiosa di intaccare il nostro sistema produttivo.”
(foto arch.)
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