In Lombardia, lo stesso in Veneto, si vota domenica 22 ottobre per l’ “Autonomia” regionale. In Lombardia c’è una procedura nuova: gli elettori fruiranno di uno dei primi esperimenti sul campo del voto elettronico. Dai giornali si è appreso che Matteo Flora, uno tra i più famosi hacker white hat in Italia, ha voluto approfondire sulla presunta sicurezza del sistema di voto. E ha scoperto, stando ai media lombardi, che i server dell’azienda responsabile, SmartMatic, sono stati praticamente “nudi” per chissà quanto tempo. I responsabili di SmartMatic hanno dichiarato che quei dati erano sì esposti, ma tutto sommato poco importanti. “Tutti i sistemi di sicurezza che garantiscono l’integrità del voto durante il referendum rimangono intatti, il sistema è sicuro” ha detto un portavoce. “Capisco il loro gioco”, ha ribadito Flora a Tom’s Hardware, commentando le risposte di SmartMatic con l’intento di ridimensionare il problema. Per limitare ogni rischio, inoltre, le autorità lombarde hanno dichiarato che domenica non si voterà con SmartMatic Election 360 ma con “un altro programma dell’azienda”. Ci sono rischi? Forse molto edulcorato, ma è importante sottolineare che sono delle ipotesi. SmartElection 360 prevede l’uso di un tablet collegato a una macchina virtuale in rete locale. Con un’operazione di voto che dura qualche secondo, in buona sostanza, è impensabile che un hacker abbia il tempo di analizzare il sistema, trovare una falla e sfruttarla in qualche modo. Più di una persona ha detto che si sta facendo troppo rumore per un referendum consultivo regionale. Da esperti, ed altre fonti qualificate, è stato precisato che si è davanti comunque ad un esperimento. Qualora i risultati saranno sicuri, questa procedura potrebbe essere usata per il sistema alle comunali, e forse per le elezioni politiche. A tutti non resta che conoscere l’esito del referendum e se il sistema elettronico adottato ha lavorato in modo corretto.