Tra il Presidente della Regione e i Prefetti delle province venete, firma una intesa (foto) che definisce le rispettive competenze e attività per lo svolgimento del referendum sull’autonomia del Veneto “concernente – recita il documento – l’attribuzione alla Regione del Veneto di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”. “Abbiamo percorso e stiamo percorrendo una strada impervia e non nota, perché è la prima volta che una Regione tiene un referendum così significativo con valenza costituzionale – ha tenuto a sottolineare un Governatore particolarmente soddisfatto – e quindi è una data storica: il cammino richiesto dalla legge per fare le cose per bene è concluso. Ringrazio per la disponibilità a collaborare il Ministro dell’Interno Minniti e i Prefetti del Veneto – ha aggiunto il Presidente – anche perché gli aspetti pratici e operativi da organizzare sono moltissimi, dai più rilevanti, come l’attivazione delle Istituzioni, a quelli più curiosi, come il reperimento delle matite copiative. Un gran lavoro, che ci apprestiamo a fare assieme per permettere ai veneti di esprimersi su una questione fondamentale per il loro futuro. Abbiamo di fronte una pagina bianca tutta da scrivere, e lo faremo con tutto il rispetto e l’equilibrio che la circostanza impone”. Nell’occasione, il Presidente della Regione ha ufficializzato anche la soluzione del “problema” dell’utilizzo o meno della tessera elettorale personale. Gli elettori dovranno recarsi ai seggi portandola con sé ed esibendola agli scrutatori. Una volta espresso il voto, non verrà apposto il tradizionale timbro sulla tessera, ma verrà rilasciata una dettagliata ricevuta che attesterà l’avvenuta espressione di voto. Riguardo al possibile abbinamento alla consultazione del referendum per la separazione tra Venezia e Mestre, il Presidente ha detto che “tra un paio di giorni i legali della Regione depositeranno il parere che terrà conto di tutti gli aspetti della questione” e che “tale parere conterrà dati certi”. Quanto all’identica richiesta di election day da parte della Provincia di Belluno per un referendum per l’autonomia dalla Regione, il Governatore ha garantito la sua “piena disponibilità”, ma anche la necessità che “dal Ministero dell’Interno venga la certificazione che tutti gli adempimenti di legge sono stati compiuti”. Per quanto riguarda lo svolgikento del rederendum sull’autonomia è stato previsto che il Ministero dell’Interno, per il tramite delle Prefettura, garantisce la collaborazione tecnico organizzativa per la revisione e la messa a disposizione delle liste elettorali, per la Vigilanza sulla propaganda elettorale, per la tutela dell’ordine pubblico e il presidio dei seggi, per la messa a disposizione degli edifici scolastici e di ogni altro plesso per ospitare le sezioni elettorali. Le Prefetture, dal canto loro, comunicheranno alla Regione il numero delle sezioni elettorali da utilizzare, individuate dai comuni; collaboreranno nei rapporti con i Comuni e la Corte d’Appello per la nomina dei presidente di sezione e dei componenti degli uffici elettorali di sezione; assicureranno alla Regione un supporto per la diffusione di circolari e istruzioni sulla consultazione. La Regione, che sosterrà gli oneri della realizzazione del referendum, predisporrà gli atti e gli stampati necessari; potrà individuare in collaborazione con i Comuni un numero ridotto di eventuali sezioni elettorali accorpate; curerà l’interlocuzione con i Comuni e la Corte d’Appello per la nomina dei componenti e dei Presidenti delle sezioni referendarie; si incaricherà, anche a mezzo della comunicazione elettronica, della trasmissione delle istruzioni per gli uffici e di ogni altro materiale utile per lo svolgimento del referendum del 22 ottobre.