L’export della provincia di Venezia si riconferma in crescita per il 2014 registrando un aumento dell’1,3% rispetto al 2013, per un ammontare di quasi 4,2 miliardi di euro, contribuendo alla formazione del 7,7% dell’export regionale. In diminuzione invece le importazioni che registrano un -12,2% in particolare quelle di petrolio e di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio. È quanto emerge dal rapporto annuale sul commercio estero elaborato dai Servizi Studi e Statistica e Promozione Estera della Camera di Commercio di Venezia. «I dati riportano segnali positivi di ripresa dei comparti tipici dell’economia veneziana – ha sottolineato Giuseppe Fedalto, presidente dell’ente veneziano (nella foto) – ci confermano che alcune scelte che abbiamo attuato come CCIAA, come ad esempio, gli investimenti per interventi di assistenza e formazione, le sinergie e le economie di sistema create a livello regionale, sono state tutte strategiche; hanno infatti, sostenuto le imprese locali a livello globale e fatto leva sull’internazionalizzazione, permettendo alle imprese di reagire alla crisi economica del mercato interno». Tra i comparti che più caratterizzano l’export veneziano al primo posto troviamo il fashion: prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori crescono complessivamente del +3,8% per un controvalore di quasi 730 milioni di euro, andando a costituire il 17,6% dell’export provinciale totale. Buoni risultati soprattutto per i prodotti calzaturieri (+4,3%) e quelli della voce “cuoio, articoli da viaggio e borse”, che registrano un incremento del +12,8% rispetto al 2013 grazie a mercati consolidati come Hong Kong (+42%), Stati Uniti (+71,7%) e Giappone (+65,6%); in diminuzione l’export di “articoli di abbigliamento”(-2,9%)Un incremento del volume delle esportazioni, lo si trova, informa un comunicato, anche nel settore dei trasporti, registrando un +31,2% rispetto al 2013 con 450 milioni di euro esportati, che hanno inciso per il 10,8% dell’export provinciale. È da segnalare il dato positivo delle voci “aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi” che segnano un +53,8% per un controvalore di oltre 236 milioni di euro e anche “navi e imbarcazioni” con una ripresa dello +314,6% superando i 47 milioni di euro e registrando nuove prospettive di crescita an.