Il Piano strategico per la pianificazione e lo sviluppo del capitale umano della Provincia autonoma di Trento 2014-2018, approvato dalla Giunta provinciale, ha questi obiettivi: 377 sono i dipendenti della Provincia che entro i prossimi tre anni saranno prepensionati e collocati a riposo d’ufficio. Il risparmio è previsto è di circa 14 milioni di euro all’anno. I posti che scompariranno dalla pianta organica sono in tutto 208, tra cui 14 dirigenti e 12 direttori che saranno prepensionati. C’è subito da precisare che esso completa il disegno di riforma avviato dalla Provincia con la riforma della dirigenza, ed è complementare all’altra decisione assunta sempre oggi dalla Giunta, riguardante i prepensionamenti e si ripromette di cambiare i criteri di gestione del lavoro quotidiano e delle carriere dei dipendenti pubblici trentini. Fattori esterni – risorse finanziarie sempre più scarse e blocco della assunzioni -, combinati a fattori interni – innalzamento dell’età media di dipendenti – hanno contribuito ad accelerare la strada della riforma del personale: la nuova sfida dell’amministrazione è gestire le diverse generazioni di dipendenti provinciali, valorizzando talenti (soprattutto per i più giovani) e capacità personali. I cinque principi su cui si basa il nuovo Piano passano attraverso meritocrazia, risultati, organizzazione flessibile e smart working, valorizzazione dei talenti e delle competenze, comunicazione (interna ed esterna) trasparente, senso di appartenenza, scambio di competenze e conoscenze tra generazioni. Il nuovo riassetto è il risultato, oltre che di una “vision” che si è formata all’interno dell’amministrazione provinciale, anche dell’indagine effettuata in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano sulla qualità dell’invecchiamento al lavoro dei dipendenti provinciali che, a partire dal 2013, ha coinvolto poco meno di 3 mila dipendenti provinciali.