I conflitti politici, le lotte ideologiche e le tensioni religiose sono un freno allo sviluppo scientifico o il carburante che lo alimenta? Il concetto moderno di scienza si è formato dalla frammentazione politico religiosa che ha rimpiazzato l’universalismo medievale? Quando nasce la scienza moderna e in che contesto?
Indagare questo campo è l’obiettivo dell’ERC Consolidator Grant Institutions and Metaphysics of Cosmology in the Epistemic Networks of Seventeenth-Century Europe, di Pietro Omodeo, un progetto da 2 milioni di euro della durata di 5 anni in partenza da settembre che propone un raffronto dei contesti politico-confessionali sottesi ai dibattiti cosmologici che ebbero luogo in ambito protestante e cattolico durante la prima età moderna, mettendone in luce contesti istituzionali, politici e ideologici. EMC è un progetto ambizioso in termini strutturali e complesso, tanto che sarà dotato di un project manager. Si trova ora nella fase di avvio (le attività, come detto, a settembre) in cui si comincia a costruire un gruppo che prevede l’assunzione di 3 ricercatori, 5 postdoc, 4 dottorandi, alcune figure tecniche (copyeditor di madrelingua inglese, editorial manager). L’editorial manager si occuperà degli aspetti editoriali del progetto che sono vari, tra cui il più interessante è con Edizioni Ca’ Foscari, il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali e l’Edition Open Access di Berlino di storia della scienza. In questa prospettiva stanno nascendo inoltre anche un editorial board e un advisory board internazionali. L’auspicio è che alcuni progetti vivano oltre l’erc per esempio le serie editoriali, fungendo da semina anche in termini di carriere dei giovani reclutati nel progetto. Pietro Omodeo ha studiato filosofia a Torino, approfondendo in particolare storia della filosofia e storia della scienza e ha portato avanti le sue ricerche in vari paesi, soprattutto in Germania; proviene infatti dal Max Planck Institute for the History of Science di Berlino, dove si porta avanti lo studio e la comprensione della storia della scienza da un punto di vista filosofico ed è a Cà Foscari dall’ ottobre 2017. La scienza moderna vi emerge quale terreno ideologico di scontri confessionali; la cornice è quella di lotte per l’egemonia culturale determinate da fratture politico-culturali. La ricerca intende analizzare come le forme e i contenuti del sapere furono determinati, rimodellati e trasformati in un processo di circolazione entro network mobili di intellettuali e accademici. Tale studio comparativo mira ad una rivalutazione epistemologica dei punti di forza e delle debolezze delle reti intellettuali moderne. Al contempo, la loro ricostruzione storica fornirà materiale per un’adeguata comprensione dei meccanismi di transfer e circolazione scientifica in generale. La novità dell’impostazione sta nel guardare alla dimensione politico culturale della scienza, esistono già studi sul rapporto tra scienza e religione ma il focus proposto è su una più specifica dimensione politica del fenomeno religioso nella prima età moderna, arricchita da uno studio comparativo che finora mancava e che consentirà di scandagliare lo stesso fenomeno attraverso vari ambiti. Il progetto si concentra sulle interrelazioni tra dibattiti cosmologici nelle reti di studiosi e istituzioni dell’Europa Settentrionale protestante, così come sui dibattiti cosmologici delle istituzioni cattoliche per individuare le prime formazioni e trasformazioni delle reti epistemiche. Un tipico esempio è Galileo Galilei sostenitore della teoria copernicana eliocentrica sul moto dei corpi celesti in opposizione alla teoria geocentrica, sostenuta dalla Chiesa cattolica e che lo portò al processo dell’Inquisizione, all’abiura e alla condanna per eresia. “Essenziale per la riuscita del progetto sarà il contributo di più specialisti, studiosi con preparazione filosofica e non solo storica in senso stretto – ha spiegato Pietro Omodeo – poiché la novità è mettere insieme vari settori di studio delle vicende politico religiose per delineare un contorno di studio ampio della cultura scientifica nella prima età moderna che però ha radici fin nel medioevo, per questo ci saranno studiosi sia di ‘600, sia di epoche precedenti, per analizzare le radici storiche dell’epistemologia e della la storia della scienza. Omodeo – come ha scritto sul magazinenews dell’ateneo Federica Ferrarin – è convinto che “il lavoro collaborativo, e lo insegna la storia della scienza, sia molto vantaggioso per arrivare a nuovi risultati in campo scientifico, il lavoro di gruppo rende molto di più di un lavoro individuale. Per fare un esempio ho lavorato molto con un’astronoma e matematica, sto lavorando con un filologo classico, stiamo pubblicando un’antologia sulla storia della scienza sovietica degli anni ’30 ed io non so il cirillico perciò mi serve chi lo conosce e chi si occupa di cultura russa di primo novecento, in modo da aiutarmi a comprendere a fondo certe tematiche”.
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